📍 Luogo: Napoli
Tiziana La Brocca muore dopo il parto: il marito denuncia ritardi ed errori in più strutture sanitarie pubbliche e private
La tragedia di Tiziana La Brocca, 35 anni, deceduta il 25 maggio 2025, è ora al centro di un’inchiesta aperta dalla Procura di Napoli. Secondo la denuncia del marito Antonio De Rosa, il lungo percorso ospedaliero seguito dalla donna sarebbe stato segnato da errori diagnostici, ritardi e scelte cliniche inadeguate. Tutto sarebbe iniziato con la morte del feto alla trentaduesima settimana di gravidanza.
Una gravidanza complicata e la morte del feto
L’intera vicenda, raccontata nel dettaglio da Il Mattino, ha inizio nell’autunno del 2024. Tiziana La Brocca, incinta alla trentaduesima settimana, avverte un’extrasistolia individuata dal marito, veterinario con specializzazione in fecondazione. Nonostante la segnalazione al ginecologo, nessun intervento immediato viene effettuato. Due giorni dopo, la tragica scoperta: il feto è morto.
Un cesareo rimandato e condizioni in peggioramento
A seguito della morte intrauterina, la donna viene sottoposta a taglio cesareo. Tuttavia, l’intervento è rimandato per la presenza di una sindrome autoimmune (LES) e per un sospetto di pancreatite rivelatosi poi infondato. Secondo quanto denunciato, questi fattori avrebbero causato un peggioramento delle condizioni di salute di Tiziana, complicato da una gestione post-operatoria inadeguata.
Trasferimenti continui e trombosi agli arti
Dopo il parto, Tiziana viene trasferita in più strutture sanitarie, sia pubbliche che private. Durante questo periodo sviluppa una trombosi agli arti inferiori che le impedisce ogni autonomia. In seguito entra in coma per alcuni giorni. Il marito racconta: “Poi, con l’avvento della trombosi, è iniziato un percorso di riabilitazione che non è stato all’altezza delle nostre esigenze”.
Rifiutata da numerose strutture riabilitative
Nella denuncia si legge che fino a marzo 2025, ogni tentativo di ricovero in centri di riabilitazione è stato respinto. La situazione precipita quando Tiziana viene affidata a una SUAP presso l’ospedale di Nola: una struttura per lungodegenti che, secondo la famiglia, non era idonea a fornire le cure necessarie.
Il peggioramento e la morte al Vecchio Policlinico
Le condizioni cliniche di Tiziana si aggravano ulteriormente e, a fine maggio, viene trasferita d’urgenza al Vecchio Policlinico di Napoli. Qui, il 25 maggio 2025, la 35enne muore. Un epilogo tragico che ha portato il marito Antonio De Rosa a denunciare l’intero percorso ospedaliero.
L’indagine della Procura di Napoli
La Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta per verificare eventuali responsabilità mediche e amministrative. Saranno analizzate tutte le fasi dell’assistenza, i referti, i tempi di risposta, le diagnosi effettuate e le decisioni cliniche adottate da più ospedali e cliniche private coinvolte nella vicenda.
Parla l’avvocato della famiglia: “Errori e ritardi gravi”
Il legale della famiglia, Gennaro Demetrio Paipais, sostiene che la vicenda sia costellata da una serie di errori gravi che, se evitati, avrebbero potuto cambiare l’esito. Ritardi nelle diagnosi, rinvii negli interventi e carenze nella riabilitazione sono alcuni degli aspetti su cui si concentreranno le indagini.
Una vicenda che scuote l’opinione pubblica
Il caso di Tiziana La Brocca ha sollevato interrogativi sulla qualità dell’assistenza sanitaria, in particolare per le pazienti con patologie complesse durante la gravidanza. La storia della giovane mamma ha toccato profondamente l’opinione pubblica e ha riacceso il dibattito sulla gestione dei casi ad alto rischio nei reparti maternità e post-parto.