L'approvazione definitiva del decreto per la prevenzione del rischio sismico nei Campi Flegrei suscita polemiche tra opposizioni e maggioranza. I Sindaci dell'area flegrea contrari per l'assenza del sisma bonus

Il decreto Campi Flegrei, divenuto legge con l'astensione delle opposizioni e le proteste dei sindaci flegrei per la mancata introduzione del sisma bonus, ha ottenuto l'approvazione definitiva con 79 voti favorevoli, 1 contrario e 61 astenuti nell'Aula del Senato.

Tuttavia, tale legge non ha soddisfatto appieno le richieste delle autorità locali, come evidenziato dai 7 sindaci dell'area coinvolta dal bradisismo.

L'opposizione, rappresentata anche dal Pd, ha criticato l'approccio del governo, ritenendo che non sia stato superato il livello di intervento emergenziale necessario. La senatrice Valeria Valente ha sottolineato che nonostante alcuni miglioramenti, il decreto stanzierebbe fondi solo per il 2023-2024, senza affrontare in modo strutturale la questione. Peppe De Cristofaro di Alleanza Verdi e Sinistra ha evidenziato la mancanza di incentivi per la sicurezza degli edifici e la necessità di fermare il consumo di suolo.

Dall'altra parte, la maggioranza, rappresentata da Sergio Rastrelli di Fratelli d'Italia, ha difeso il provvedimento come coraggioso e concreto, sottolineando la responsabilità del governo Meloni nella trasformazione dei territori critici come modello di amministrazione.

Francesco Silvestro di Forza Italia ha enfatizzato l'importanza del decreto nell'individuare i problemi e nel garantire un supporto per una potenziale evacuazione, rassicurando gli abitanti dell'area flegrea sulla presenza dello Stato.

Le critiche e le approvazioni si scontrano, delineando un panorama di contrapposizioni e visioni divergenti sul provvedimento, il quale, pur approvato, non ha raggiunto un consenso unanime tra le parti coinvolte.

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