Ad Arzano non si entra e non si esce. Ora è ufficialmente zona rossa. Ad Arzano in provincia di Napoli, al via l'installazione dei varchi per bloccare accessi ed uscite dal comune.
Il centro a nord del capoluogo, a causa del boom dei contagi (222 casi in tre settimane con una crescita di oltre il 200%) e' stato primo al centro di un minilockdown - particolarmente contestato dai commercianti - e da ieri sera, per il momento fino al prossimo 30 ottobre, zona rossa in base a un'ordinanza del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.
Il provvedimento
Stabilisce il divieto di allontanamento dal territorio comunale da parte di tutte le persone residenti, il divieto di accesso, la sospensione delle attivita' degli uffici pubblici, fatta salva l'erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilita'.
Sospese le attivita' commerciali e produttive, comprese quelle di ristorazione (bar, ristoranti, pasticcerie, pub) salvo che in modalita' di consegna a domicilio "fatta eccezione per i soli servizi alla persona ed attivita' connesse all'approvvigionamento dei beni e servizi di prima necessita'".
E' fatta salva la possibilita' di transito in ingresso ed uscita dal territorio comunale di Arzano da parte degli operatori sanitari e socio sanitari, del personale impegnato nei controlli e nell'assistenza alle attivita' relative all'emergenza. Sul territorio vigileranno forze dell'ordine e militari dell'Esercito.(Ansa)
Cosa si può fare
Da oggi fino al 30 ottobre il comune a nord di Napoli è chiuso agli accessi esterni. Chiuse tutte le attività commerciali, come già disposto dal commissario prefettizie.
Così come dispone l’ordinanza, i residenti non possono allontanarsi dal territorio comunale e non possono lasciare casa, salvo per andare a fare la spesa o per motivi di necessità.
I non residenti non possono accedere alla città. Sono sospese anche tutte le attività dei pubblici uffici, salva l’erogazione dei servizi essenziali.
Numeri allarmanti nel Napoletano, la situazione peggiora. Non solo Arzano, quindi, ma anche altre città rischiano di diventare zona rossa.
Sono altri i comuni a nord di Napoli a rischio zona rossa. E’ il caso di Melito, dove si registra nelle ultime settimane un’impennata dei casi di Covid-19.Attualmente i positivi in città sono 154, di cui 8 in ospedale.
“Continuano ad aumentare i casi di Covid a Melito, nella sola giornata di oggi ci sono stati comunicati ben 20 casi di positivi – spiega il sindaco, Antonio Amente -. Numeri sempre più allarmanti che mi indurranno ad emanare un’ordinanza di contrasto alla diffusione del virus, che sarà resa nota nelle prossime ore.
Poi l’annuncio: “È inutile nasconderci che se i contagi dovessero continuare a salire precipitosamente, il Governatore De Luca, così come fatto oggi per Arzano, potrebbe disporre la zona rossa anche a Melito. Alla luce di ciò, nell’interesse di tutti, vi invito ancora una volta ad osservare i Dpcm e le ordinanze vigenti: ne va della vostra salute e di quella dei vostri cari”. (TeleclubItalia)
In Campania torna l’autocertificazione
Dal 23 ottobre in Campania saranno vietati gli spostamenti tra province, salvi gli spostamenti connessi a motivi di salute, lavoro, comprovati motivi di natura familiare, scolastici o afferenti ad attività formative e socio-assistenziali o altri motivi di urgente necessità.
E’ quanto prevede l’ordinanza numero 82 firmata stasera dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca “al fine del contenimento dei rischi di contagio correlati alla mobilità sul territorio”.
Il divieto è rivolto “ai cittadini campani”, che dovranno provare le esigenze attraverso autocertificazione. “E’ in ogni caso consentito – si legge nell’ordinanza – il rientro presso la propria residenza o domicilio abituale”.
Gli spostamenti nella regione
3. Con decorrenza dal 23 ottobre 2020, al fine del contenimento dei rischi di contagio correlati alla mobilità sul territorio, ai cittadini campani è fatto divieto di spostamenti dalla provincia di residenza o domicilio abituale verso altre province della Campania, fatti salvi gli spostamenti connessi ad esigenze- la cui ricorrenza andrà autocertificata sotto personale
responsabilità, ai sensi del DPR 445/2000- relative a:
– motivi di salute;
– comprovati motivi di lavoro;
– comprovati motivi di natura familiare;
– motivi scolastici e/o afferenti ad attività formative e/o socio-assistenziali;
– altri motivi di urgente necessità .
E’ in ogni caso consentito il rientro presso la propria residenza o domicilio abituale.
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