Omicidio Giulia Tramontano, «Impagnatiello ha avuto un black out quando l'ha uccisa»
La strategia difensiva del barman per evitare l'ergastolo. Secondo l'accusa però avrebbe tentato di avvelenare Giulia almeno dal dicembre del 2022
Nel contesto dell'omicidio di Giulia Tramontano, avvenuto il 27 maggio 2023, emerge una strategia difensiva basata sull'ipotesi di un improvviso "black out" mentale da parte di Alessandro Impagnatiello, ex barman di 30 anni, al momento del crimine.
Questo presunto stato di incapacità mentale è fondamentale per contrastare le pesanti accuse e evitare una condanna all'ergastolo.
La presunta condizione mentale di Impagnatiello
Secondo gli esperti nominati dalla difesa, Impagnatiello soffrirebbe di un disturbo ossessivo e paranoico, alimentato da un narcisismo accentuato.
Questa diagnosi psichiatrica potrebbe fornire una spiegazione plausibile al presunto "black out" e alla mancanza di controllo mentale al momento del delitto.
Le accuse di avvelenamento e omicidio premeditato
Nonostante la strategia difensiva, le accuse contro Impagnatiello rimangono gravi e dettagliate.
Si sostiene che, prima dell'omicidio, avrebbe tentato di avvelenare Giulia Tramontano per diversi mesi, utilizzando sostanze tossiche come il topicida e l'ammoniaca, somministrate senza il suo consenso.
Questo presunto comportamento alimenta ulteriormente l'accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione.
Le prossime tappe del processo
Il processo di Impagnatiello procede con una serie di udienze fondamentali per determinare la sua responsabilità penale.
L'esame in aula è fissato per il 27 maggio, esattamente un anno dopo l'omicidio di Tramontano.
Gli avvocati della difesa cercheranno di dimostrare l'incapacità mentale del loro cliente al momento del crimine, mentre testimonianze cruciali verranno ascoltate il 23 maggio e il 10 giugno, fornendo ulteriori dettagli sulla sua condizione mentale.
Il caso di Alessandro Impagnatiello e l'omicidio di Giulia Tramontano sollevano questioni complesse e delicate sulla giustizia e la salute mentale.
Mentre la difesa si basa sulla presunta incapacità mentale del suo cliente, l'accusa insiste sulle prove di premeditazione e avvelenamento.
Le prossime udienze determineranno il destino di Impagnatiello e l'eventuale giustizia per la vittima e la sua famiglia, con conseguenze significative per entrambe le parti coinvolte.