I genitori di Alessia Neboso, morta dopo intervento al seno, dopo 3 mesi: "Stiamo ancora aspettando la verità"
La famiglia di Alessia Neboso è ancora in attesa di una risposta da parte dell'autorità sulla vicenda legata all'intervento al seno che ha portato alla morte della giovane
Sono trascorsi tre dolorosi mesi dalla tragica scomparsa di Alessia Neboso, la giovane donna di 22 anni che ha perso la vita dopo un intervento chirurgico in una clinica di Napoli. Oggi, amici e parenti si riuniranno in una commemorazione silenziosa, marciando in un corteo dalla 17:00 alle 19:00, da piazza Garibaldi a via Brin, nei pressi della clinica Smeraglia dove Alessia aveva affrontato l'intervento al seno.
Alessia Neboso, la famiglia ancora in attesa della verità
L'estetista, originaria di San Pietro a Patierno ma trasferitasi a Cannes, in Francia, con il suo fidanzato, si era sottoposta a una mastoplastica additiva lo scorso 11 settembre. Tuttavia, a partire dal 18 settembre, il suo stato di salute si era improvvisamente aggravato. Dopo due giorni, fu portata in pronto soccorso presso la clinica villa dei fiori di Acerra, dove purtroppo è deceduta.
La Procura di Napoli ha aperto un'inchiesta sotto la guida del procuratore aggiunto Simona di Monte. Si indaga su un possibile legame tra la morte di Alessia e l'intervento chirurgico subito. La cartella clinica è posta sotto sequestro e, l'autopsia disposta, servirebbe a chiarire le circostanze del decesso. Tuttavia, fino ad oggi, i genitori della giovane non hanno ottenuto tutte le risposte sulle esatte cause che hanno portato alla perdita della loro figlia.
Il 21 settembre, gli ispettori dell’Asl Napoli 1 Centro hanno effettuato un sopralluogo nella clinica, che ha portato alla sospensione delle attività. Il legale del medico coinvolto ha però negato qualsiasi responsabilità da parte del suo assistito.
Il dolore dei familiari di Alessia Neboso è accompagnato dalla ricerca incessante di verità e giustizia. Questa commemorazione simbolica e la continua attesa di risposte rappresentano una testimonianza della necessità di chiarezza e trasparenza in casi così delicati e dolorosi.