La Fiat Grande Punto nera di Filippo Turetta, chiave di volta nell'omicidio di Giulia Cecchettin, consegnata dalla polizia tedesca ai Carabinieri e sarà portata al laboratorio del Ris di Parma. La vettura, sotto sequestro giudiziario, recuperata vicino a Lipsia, in Germania, dopo la fuga di Turetta. L'auto caricata su una bisarca coperta per evitare contaminazioni ambientali.

Gli investigatori concentreranno le loro analisi sulla traccia ematica all'interno dell'auto, utilizzando la "bloodstain pattern analysis" per comprendere la dinamica dell'omicidio. Questa tecnica analizza la disposizione e la direzione delle tracce di sangue, fornendo indicazioni sulla sequenza degli eventi. Si cercherà di stabilire se la parte fatale dell'agguato, con la coltellata alla base del collo che ha causato la morte di Giulia, sia avvenuta nella Punto o se la ragazza caricata morente dopo le ferite subite precedentemente.

Filippo Turetta, tutta la verità nell'auto

Nell'abitacolo dell'auto trovati diversi oggetti, tra cui il marsupio di Filippo, un paio di guanti, un coltello, una scheda telefonica prepagata, un paio di scarpe macchiate e un cellulare. Tutti questi elementi saranno oggetto di analisi per ricostruire la sequenza degli eventi e determinare eventuali elementi che possano contribuire alla comprensione dell'omicidio.

Filippo Turetta è attualmente detenuto a Verona con l'accusa di omicidio volontario aggravato, sequestro di persona e occultamento di cadavere. Le indagini continuano per fare luce su ogni dettaglio legato a questo tragico caso. La famiglia di Giulia, attraverso dichiarazioni di amici e parenti, ha reso noto che la giovane viveva un'esperienza difficile e controllata con Turetta. Il quale aveva manifestato la volontà di riavvicinarsi sentimentalmente a lei.

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