📍 Luogo: Kananaskis
Il G7 di Kananaskis, in Canada, si apre con la presenza puntuale e centrale della premier italiana Giorgia Meloni, che è stata la prima leader internazionale a giungere nella località dell’Alberta. Con lei anche la figlia Ginevra, come testimoniato dalle immagini diffuse da Palazzo Chigi. L’inizio ufficiale dei lavori è fissato per lunedì 16 giugno, ma già nella giornata di domenica Meloni ha preso parte a due incontri bilaterali con il cancelliere tedesco Friedrich Merz e con il primo ministro britannico Keir Starmer. Al centro dei colloqui, la crisi tra Iran e Israele, la guerra in Ucraina e le misure per il contrasto all’immigrazione irregolare.
G7 in Canada, Meloni anticipa tutti: bilaterali cruciali
La premier italiana ha dimostrato ancora una volta la sua centralità nel contesto internazionale arrivando per prima al G7. Il bilaterale con Friedrich Merz ha confermato la volontà comune di rafforzare i legami tra Italia e Germania, in particolare con l’organizzazione di un nuovo Vertice intergovernativo a Roma nel 2026. Meloni e Merz hanno discusso anche del coordinamento sulle sfide europee, dalla competitività alla gestione dei flussi migratori.
Successivamente, il faccia a faccia con Keir Starmer ha consolidato il fronte comune su temi delicatissimi: “Sono felice della nostra cooperazione sulla migrazione”, ha detto Meloni al leader britannico, sottolineando come l’Italia sia stata il primo Paese a portare il tema al G7. Tra gli argomenti affrontati, anche la collaborazione energetica e la sicurezza militare, con riferimento al Global Combat Air Programme (GCAP).
Migrazione e sicurezza tra le priorità del summit
La questione dei flussi migratori e della lotta alla tratta di esseri umani è centrale per l’Italia e trova ora spazio anche nell’agenda del G7, grazie alla spinta della delegazione italiana. Starmer ha assicurato il sostegno della Gran Bretagna, sottolineando la necessità di azioni condivise a livello globale. Entrambi i leader hanno ribadito l’impegno per una dichiarazione ufficiale che affronti in modo strutturato la questione migratoria.
Il programma del G7 e le tensioni geopolitiche
Nella giornata di lunedì 16 giugno inizieranno ufficialmente i lavori del G7 con tre sessioni dedicate a economia globale, crescita, resilienza e sicurezza delle comunità. In serata è prevista una cena di lavoro considerata strategica, in cui si discuteranno i temi geopolitici più caldi. Il giorno successivo, martedì 17 giugno, si terrà una sessione speciale su “Un’Ucraina forte e sovrana”, alla quale parteciperanno il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il segretario generale della NATO Mark Rutte.
Il presidente americano Donald Trump avrà un incontro bilaterale con Zelensky, mentre è previsto anche un confronto con la presidente del Messico, Claudia Sheinbaum. Macron, in arrivo dalla Groenlandia, ha già annunciato la volontà di affrontare con decisione il tema dell’escalation tra Iran e Israele. “Vogliamo evitare qualsiasi conflitto nella regione”, ha affermato.
Von der Leyen: “Serve più pressione sulla Russia”
Nel frattempo, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha dichiarato che è necessario aumentare la pressione su Mosca per mettere fine alla guerra in Ucraina. Le sue parole, pronunciate in una conferenza stampa con Antonio Costa, hanno evidenziato l’urgenza di mantenere alta l’attenzione sulla sicurezza europea.
Attesa per le conclusioni finali del summit
Il vertice si concluderà con una sessione sulle politiche energetiche globali, a cui parteciperanno anche i rappresentanti dei Paesi ospiti. La dichiarazione finale della presidenza canadese verrà rilasciata nella penultima sessione. Il G7 si annuncia dunque come un passaggio chiave per la diplomazia internazionale, e Giorgia Meloni si conferma una figura centrale nelle dinamiche globali.