📍 Luogo: Napoli
Scene forti sul lungomare di Napoli nel tardo pomeriggio di domenica 23 giugno, dove circa 150 manifestanti hanno sfilato in un corteo pacifista culminato con un gesto simbolico: l’incendio delle immagini di Giorgia Meloni e Donald Trump. Il gesto, avvenuto tra piazza Sannazzaro e piazza della Repubblica, ha segnato il momento clou della manifestazione contro il riarmo militare e le guerre in corso, in particolare quelle in Palestina e in Iran.
Meloni e Trump dati alle fiamme sul Lungomare di Napoli – La marcia interrotta dalla polizia davanti al consolato americano
I partecipanti, tra cui attivisti di Potere al Popolo, dell’Unione Sindacale di Base (USB) e semplici cittadini, si erano radunati con l’intento di raggiungere il consolato statunitense in piazza della Repubblica. Tuttavia, il corteo fermato dalle forze dell’ordine prima che potesse arrivare a destinazione. Il tratto di lungomare antistante la sede diplomatica blindato e la sicurezza notevolmente aumentata in vista della protesta.
Solidarietà alla Palestina e condanna per l’attacco americano in Iran
Durante la manifestazione sono stati lanciati messaggi chiari: solidarietà al popolo palestinese, opposizione alle operazioni militari statunitensi in Medio Oriente e rifiuto dei fondi pubblici destinati al riarmo. “Ci hanno sempre detto che non c’erano soldi per scuole e sanità, e ora trovano miliardi per la guerra”, uno degli slogan più urlati dal corteo, che ha visto la partecipazione anche di giovani, famiglie con bambini e anziani.
Meloni e Trump dati alle fiamme sul Lungomare di Napoli – Un corteo colorato ma determinato
La manifestazione, sebbene composta da poche centinaia di persone, è stata vivace e carica di contenuti politici. Bandierine della pace, cartelli con slogan contro il militarismo e canti popolari hanno accompagnato i partecipanti lungo il percorso. I volti di Meloni e Trump sono stati usati come simboli dell’attuale assetto geopolitico, criticato per le sue derive belliciste.
Le reazioni: clima teso ma nessun incidente
Nonostante il clima teso, non si sono registrati scontri o episodi di violenza. La polizia ha presidiato l’area senza intervenire direttamente, limitandosi a contenere il corteo e a impedire l’avvicinamento al consolato. La manifestazione si è poi sciolta senza ulteriori problemi.