Domenica 8 giugno si è conclusa la prima giornata di votazione per i cinque referendum abrogativi incentrati su temi di lavoro e cittadinanza. Alle ore 23, orario di chiusura dei seggi, l’affluenza nazionale si è attestata intorno al 22%, secondo quanto riportato dal Ministero dell’Interno. Un dato che, al momento, rende difficile il raggiungimento del quorum del 50% + 1 degli aventi diritto, soglia necessaria affinché i referendum siano considerati validi.
I seggi torneranno ad aprire lunedì 9 giugno dalle 7 alle 15, offrendo agli elettori un’ulteriore possibilità per esprimere il proprio voto.
Referendum 2025: affluenza bassa e scontro politico
La bassa partecipazione registrata nella prima giornata non ha sorpreso gli osservatori, vista la posizione assunta dai principali partiti. Governo e maggioranza si sono schierati per l’astensione, mentre l’opposizione ha fatto campagna per la partecipazione attiva. I leader di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra hanno lanciato un ultimo appello al voto dal palco della manifestazione a Roma, provocando accuse dal centrodestra per presunta violazione del silenzio elettorale.
Referendum – Meloni al seggio, ma non ritira le schede
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha confermato quanto già annunciato nei giorni precedenti: si è recata al seggio, ma non ha ritirato le schede referendarie, confermando simbolicamente la sua posizione sull’astensione. Un atteggiamento condiviso anche da altri esponenti della maggioranza, tra cui il ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ha dichiarato:
“Non andrò a votare, è un diritto costituzionale”.
Polemiche ai seggi: il caso Lamezia Terme
Non sono mancate le polemiche durante questa prima giornata di voto. La CGIL Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo ha denunciato irregolarità in diverse sezioni elettorali di Lamezia Terme, dove si vota anche per il ballottaggio per il sindaco. Secondo quanto riportato, alcuni presidenti di seggio avrebbero chiesto preventivamente agli elettorise volessero ritirare tutte le schede, comprese quelle referendarie.
Un comportamento che, secondo il segretario generale Enzo Scalese,
“è in aperto contrasto con quanto stabilito dal manuale operativo fornito a tutte le sezioni elettorali e rischia di alterare il clima di piena libertà”.
Ballottaggi e primo turno in Sardegna
Oltre ai quesiti referendari, si vota anche per i ballottaggi delle elezioni comunali in 13 Comuni, tra cui Taranto e Matera, con particolare attenzione mediatica. In Sardegna, invece, è in corso il primo turno delle amministrative, con Nuoro tra i centri più significativi chiamati al voto.
Prossime ore decisive per il futuro dei referendum
La giornata di lunedì sarà cruciale per comprendere se l’affluenza possa risalire abbastanza da permettere il raggiungimento del quorum. Attualmente, il dato del 22% evidenzia un distacco importante dall’obiettivo minimo, e servirà una significativa mobilitazione dell’elettorato per evitare l’annullamento della consultazione.