📍 Luogo: Afragola
Secondo l’esame del medico legale, Martina Carbonaro sarebbe morta dopo una lunga agonia: il gip parla di crudeltà e pericolosità dell’assassino Alessio Tucci
La morte di Martina Carbonaro, la ragazza di 14 anni uccisa ad Afragola lo scorso 26 maggio, si rivela ancora più agghiacciante: secondo il primo esame del medico legale, la giovane sarebbe spirata dopo lunghi minuti di agonia, colpita da Alessio Tucci con una pietra e lasciata viva sotto detriti e rifiuti in un vecchio armadio. La decisione del gip conferma la gravità del quadro: Tucci rimarrà in carcere in attesa del processo per omicidio pluriaggravato.
Martina Carbonaro è morta dopo una lunga agonia
Secondo quanto emerso dalla prima ispezione del cadavere, eseguita dal medico legale, Martina Carbonaro non sarebbe morta immediatamente dopo i primi colpi ricevuti, ma solo dopo minuti di sofferenza. Sarebbe addirittura stata ancora viva nel momento in cui Alessio Tucci ha deciso di nasconderne il corpo all’interno di un vecchio armadio, ricoprendolo di calcinacci, detriti e rifiuti per occultarlo alla vista.
Il giudice: “Una personalità allarmante”
Dopo l’udienza di convalida del fermo, il gip Stefania Amodeo ha stabilito la permanenza in carcere per Alessio Tucci. Nel decreto si fa riferimento a una “personalità allarmante” e a una “incapacità di controllare i propri impulsi”, oltre a descrivere la dinamica del delitto con termini come “crudeltà”, “efferatezza”, ma anche “lucidità e disinvoltura”.
Alessio Tucci ha simulato collaborazione
Dopo aver compiuto il delitto, il 18enne si sarebbe spacciato per estraneo ai fatti, fingendo di collaborare alle ricerche della ragazza scomparsa. Avrebbe anche cercato di disfarsi degli abiti sporchi di sangue. Tutti elementi che hanno rafforzato la richiesta della custodia cautelare in carcere per evitare il rischio di reiterazione del reato.
Le dichiarazioni del giovane omicida
Alessio Tucci ha ammesso di aver colpito Martina con un sasso dopo che lei gli aveva negato un abbraccio e si era girata di spalle. Secondo quanto riportato dai media, avrebbe poi aggiunto: “Lei è la madre di Falco, la cosa più importante che ho”, in riferimento a un’altra conversazione, segnalando anche la propria difficoltà a gestire emozioni e rifiuti.
In attesa dell’autopsia del 3 giugno
Il giudice per le indagini preliminari ha disposto l’autopsia sul corpo della giovane vittima per martedì 3 giugno, per confermare i sospetti degli inquirenti sul tempo e le cause effettive della morte. La difesa di Tucci sostiene che Martina non respirava più quando è stata abbandonata nel casolare.
Una vicenda che sconvolge l’Italia
Il caso di Martina Carbonaro ha scosso profondamente l’opinione pubblica, tanto per la giovanissima età della vittima, quanto per la violenza cieca dell’aggressione e il comportamento calcolatore dell’assassino. Il processo si preannuncia lungo e complesso, mentre la comunità di Afragola resta sconvolta.