L’Inps ha dichiarato un cittadino insolvente – condannandolo a conseguente multa – perché non ha versato una mora di 71 centesimi per tardivo pagamento di una rata del suo mutuo. Nella lettera che comunicava all’uomo la situazione vi era altresì scritto che questo avrebbe potuto comportare degli effetti tra cui, tra i più gravi, i sequestro dell’abitazione.

Inps, multa per 71 centesimi

Da dieci anni l’uomo pagava due volte all’anno due somme per estinguere il mutuo edilizio aperto nel 2009 per comprare casa. Ha però effettuato il pagamento di giugno 2019 con due giorni di ritardo, dato che alla data di scadenza aveva trovato la banca chiusa. Per queste 48 ore si è trovato, nella lettera relativa alla rata di dicembre 2019, un paragrafo con scritto che l’Inps avrebbe dovuto ricevere la somma di 71 centesimi per tardivo pagamento, cosa che non è avvenuta. Per questo l’ha dichiarato insolvente, ovvero debitore, fino al momento del versamento di quella mora. La scadenza per pagare quei 71 centesimi era fissata al 31 dicembre 2019, come la rata del mutuo. Peccato che non gli è stato possibile effettuare un pagamento elettronico o un semplice bollettino. Sulla lettera c’era infatti scritto che avrebbe dovuto recarsi personalmente alla sede dell’Inps per ritirare un bollettino precompilato. Così ha dovuto prendersi una mattinata di permesso dal lavoro, fare la fila, ritirare i documenti per poi trovarsi di fronte ad un ennesimo problema. Dalla fine del 2019 alla data in cui si è recato allo sportello, era infatti passato qualche giorno. Abbastanza per far maturare 1 centesimo di interessi sulla mora, che quindi è salita a 72 centesimi. Compilato e firmato il necessario, l’uomo li ha pagati ed è uscito dall’ufficio amareggiato di aver perso tutto quel tempo per una cifra così irrisoria.
Tortoreto in lacrime per Renato Di Remigio: addio a un giovane papà
La maestra del nido lascia un cuscino nella culla, bimba di 5 mesi muore soffocata nel sonno