Coronavirus, Zaia: "Chiedo scusa se ho offeso qualcuno"
"Penso che in questo Paese ci si dovrebbe preoccupare di più di quelle che sono tutte le partite del coronavirus che parlare della mascherina di Fontana o delle parole di Zaia". Il governatore del Veneto, Luca Zaia, torna sulle polemiche scatenate dalle parole riguardo i cinesi che mangerebbero "topi vivi o cose del genere", e si giustifica chiedendo scusa "se qualcuno si sente offeso". Alla domanda di Antenna 3-Nord Est se si corra il rischio di incrinare i rapporti con la Cina, Zaia replica: "I miei no. Io cos'è che ho detto? Ho detto semplicemente che il virus è stato anticipato da una montagna di video, di fake news, forse avrò fatto troppa sintesi e ho detto 'li han visti tutti i cinesi che mangiano i topi'. Questa è stata la frase che ho detto, dicendo anche - ha spiegato ancora Zaia - che ogni popolo ha la sua cultura, e che da un punto di vista di certificazioni sanitarie noi siamo diversi da loro e loro sono diversi da noi. Loro hanno delle metropoli eccezionali che sono a livello di New York o Milano, ma hanno anche delle grosse contraddizioni: noi non passiamo dalla metropoli a delle condizioni precarie di salute pubblica. Ma non è un'offesa, è un dato di fatto: non siamo culturalmente uguali, e culturalmente abbiamo anche degli atteggiamenti diversi rispetto agli usi e costumi". Intervistato anche dal Corriere della Sera, il governatore fa quindi marcia indietro: "Quella frase mi è uscita male, d'accordo". "Se qualcuno si sente offeso mi scuso", ha aggiunto, sottolineando come non fosse "mia intenzione fare il qualunquista e tanto meno generalizzare".