Un decreto duplice

Cinque articoli in tutto, che contiene sia i provvedimenti per contenere la diffusione del coronavirus nella cosiddetta "zona rossa" - allargata alla Lombardia e ad altre 14 province, dove i contagi sono maggiori - sia quelli validi su tutto il territorio nazionale. È il documento firmato nella notte dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Rispetto alla bozza iniziale, che ha cominciato a circolare nella serata di ieri, sono 14 e non le 11 le province, oltre alla Lombardia, interessate dalle misure più rigorose per frenare i contagi. È stato lo stesso premier a indicarle nel corso di una conferenza stampa notturna, spiegando che tutti sono chiamati a un gesto di "auto-responsabilità". Si tratta delle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. I provvedimenti contenuti nel decreto sono validi da oggi, 8 marzo, fino al 3 aprile, anche se il dpcm non è stato ancora pubblicato in gazzetta ufficiale. Ecco che cosa prevede.

MISURE PER LA ZONA ROSSA (Articolo 1 del dpcm 8 marzo 2020)

Vietato entrare ed uscire
Vietati gli spostamenti in entrata e uscita dalla Lombardia e dalle 14 province interessate. Ci si potrà muovere soltanto per emergenze o "comprovate" esigenze lavorative, che dovranno però essere autorizzate dal prefetto. Divieto assoluto di mobilità per chi sia stato in quarantena. Scuole chiuse fino al 3 aprile L'attività didattica per le scuole di ogni ordine e grado, atenei e accademie e sospesa fino al 3 aprile.
Bar e ristoranti aperti dalle 6 alle 18
Il decreto introduce un arco orario di apertura consentita a servizi di ristorazione e bar, dalle 6 alle 18, sempreché il gestore sia in grado di rispettare "l'obbligo" di assicurare la distanza di sicurezza interpersonale nei locali, con la sanzione della sospensione dell'attività in caso di violazione. È disposta, inoltre, la sospensione degli esami per la patente di guida.
Chiuse palestre e piscine. Deroga per partite a porte chiuse
Il decreto stabilisce inoltre la chiusura in Lombardia e nelle 14 province prima citate di tutte le palestre, piscine, spa e centri benessere. Le competizioni sportive all'aperto sono ammesse solo a porte chiuse. I centri commerciali dovranno essere chiusi ma solo nel week end. Le altre attività commerciali diverse dalla ristorazione potranno rimanere aperte a condizione che riescano a garantire la distanza di un metro fra i clienti. Chiusi invece i musei, centri culturali e le stazioni sciistiche. Sospesi anche i concorsi.
Niente matrimoni né funerali. Chiusi cinema e teatri
Sono sospese le cerimonie civili e religiose, comprese quelle funebri. Sospese anche tutte le manifestazioni organizzate, nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, come grandi eventi, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati. Anticipare le ferie Qualora sia possibile, si raccomanda ai datori di lavoro di favorire la fruizione di periodo di congedo ordinario o di ferie.

MISURE VALIDE NEL RESTO D'ITALIA (Articoli 2 e 3 del dpcm 8 marzo 2020)

Scuole chiuse fino al 15 marzo
L'attività didattica per le scuole di ogni ordine e grado e le università rimane sospesa fino al 15 marzo. Sospesi fino al 3 aprile i viaggi di istruzione e le gite scolastiche. Chiusi cinema, teatri e musei Per tutto il territorio nazionale, è disposta la sospensione di eventi cinematografici, teatrali, eventi e spettacoli di qualsiasi natura "svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato". Sospesa l'apertura dei musei. Il Comune di Roma fa sapere di aver disposto la chiusura di tutti i musei, i teatri e tutti i luoghi e gli istituti della cultura. "Ricordiamo che rimarranno perciò chiusi anche il sistema dei musei civici, il palazzo delle esposizioni e anche la Casa del cinema come le biblioteche", si legge in una nota del Campidoglio.
Chiusi pub, discoteche e bingo
Sono sospese le attività di pub, scuole da ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati. Bar e ristoranti, palestre e piscine aperti ma con obbligo di distanziare i clienti I gestori di attività di ristorazione possono continuare a tenere i locali aperti, a condizione che garantiscano la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, pena sanzione in caso di violazione. Stesso discorso per palestre e piscine, che possono continuare a stare aperte a patto che i frequentatori siano distanziati gli uni dagli altri.
Limitare gli spostamenti
Fra le misure di prevenzione, all'art. 3 il punto C recita: "Si raccomanda di limitare, ove possibile, gli spostamenti delle persone fisiche ai casi strettamente necessari". Divieto di permanenza in sale di attesa pronto soccorso Gli accompagnatori dei pazienti non possono permanere nelle sale di attesa dei pronto soccorsi. Anche l'accesso di parenti e visitatori nelle strutture ospedaliere è limitato.
Divieto di mobilità per soggetti in quarantena
Anche nel resto d'Italia chi è in quarantena preventiva o sia risultato positivo al virus non può muoversi da casa. Niente cerimonie civili e religiose, compresi i funerali Anche su tutto il territorio nazionale sono sospesi matrimoni e funerali. Sospesi congressi medici Sono sospesi congressi, meeting ed eventi in cui è coinvolto il personale sanitario. Anticipare le ferie Come nella zona rossa anche nel resto d'Italia, qualora sia possibile, si raccomanda ai datori di lavoro di favorire la fruizione di periodo di congedo ordinario o di ferie.
Trasporto pubblico e sanificazione dei mezzi
Le aziende di trasporto pubblico dovranno adottare interventi straordinari di disinfezione dei mezzi. Comunicazione all'Asl se si è passati da zona rossa Chiunque sia passato negli ultimi 15 giorni nelle zone rosse o provenga da Paesi a rischio deve comunicarlo all'Asl di competenza.

LE SANZIONI

Il mancato rispetto delle disposizioni del decreto è punito ai sensi dell'articolo.650 del Codice penale, come previsto dal decreto legge del 23 febbraio scorso, ossia con l'arresto fino a 3 mesi e fino 206 euro di ammenda.(LaRepubblica) Leggi anche: Coronavirus, seconda vittima in Campania: morta 80enne a Caserta Seguici su Facebook: 41esimoparallelo
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