E' lo sfogo e forse la paura di un dottore
Un pediatra anche lui sotto pressione per il Coronavirus che attraverso il suo canale Youtube tra un'emergenza e l'altra cerca in qualche modo di chiarire alla popolazione quali siano i reali rischi dell'epidemia.
«Riempitemi pure di parolacce, ma che vi piaccia o meno, dobbiamo fare solo una cosa restare a casa. Si blocca la vita? Si! Ai bambini che gli sono arrivate le bombe in testa in Siria non si è bloccata la vita?»
Ci va giù forse un pò pesante il dott. Raffaele Troiano, ma a quanto pare c'è qualcuno che si prende la reale responsabilità di dire ciò che pensa e crede, senza allarmismi, ma un dato di fatto o meglio come lui stesso sottolinea “una calamità naturale paragonabile alla guerra”.
E allora non si può pensare non ricordare la foto anche di un'infermiera stremata addormentatasi su una pila di lenzuola: ma è davvero così complicato comprendere che c'è un'emergenza? Davvero il popolo italiano per una volta non riesce ad essere un POPOLO e a cercare di far in modo che questa epidemia diventi soltanto un brutto ricordo?
“L'esercito serve adesso”
Il suo appello è forte e chiaro: “state a casa, non pensate più al virus, ma che dal prossimo mese non ci saranno più ospedali, questo è il problema”. Il suddetto dottore prova quindi a parlare alla pancia della gente come si suole dire esortandoli al buon senso, alla responsabilità.
https://youtu.be/6EO1sEX4rjQ
Lo stress e il lavoro che indubbiamente i nostri medici e i nostri ospedali sono chiamati a compiere è immane ma c'è ancora chi minimizza. La domanda che assilla il dott. Troiano è «Cosa accadrà tra un mese?»
Ed è proprio da Napoli che arriva una piccola speranza, non è certo la soluzione ma è comunque un qualcosa che riesce a rallentare il virus. Lasciamo che i nostri medici facciano il proprio lavoro, stiamo a casa.
Pensiamoci, ma facciamolo sul serio!
(di Nunzia D'Aniello)
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