Un ospedale da campo accanto all'ospedale del mare

A Ponticelli, composto da quattro moduli prefabbricati, ognuno con 16 posti al massimo, tutti attrezzati per la terapia intensiva. Altri due, più piccoli, con la metà dei letti, previsti a Salerno e a Caserta, sempre nei pressi delle strutture sanitarie.

Eccolo, il piano della Protezione civile per affrontare l'emergenza coronavirus in Campania:

il bando per assegnare la gara è stato pubblicato sul sito della Soresa, la società che provvede agli acquisti centralizzati. 15,5 milioni, la spesa prevista; 24 ore date alle imprese per presentare l'offerta economica più vantaggiosa, ma indicare anche i tempi di realizzazione.

Obiettivo

Avere al più presto, verosimilmente per metà aprile, i primi 16 posti a Napoli e poi, gradualmente, i 128 i posti extra di rianimazione in tutta la regione, visto che quelli disponibili non bastano, nonostante gli sforzi con l'apertura del Loreto Mare, riconvertito per «soli» Covid-19, e il nuovo reparto al Monaldi. «Lavoriamo per essere pronti e per evitare situazioni estreme com'è accaduto al Nord», e scongiurare «il rischio di non poter assicurare assistenza ai pazienti», è l'impegno del governatore Vincenzo De Luca, che ha dato il via libera alle procedure eccezionali. Quanto disposto finora, insomma, potrebbe non bastare. E, a giudicare dal cronoprogramma che si prospetta, il ritorno alla normalità sembra slittare. Non prima di aprile, se non maggio o dopo ancora.

Ma questa non è l'unica novità:

De Luca ha anche annunciato l'acquisto di un milione di test rapidi «per avviare una campagna di screening di massa». Con il «Antibody determination», il kit già utilizzato con successo in Cina e ordinato per individuare i contagi ma tra i pazienti sintomatici, in particolare nella fase pre-triage. E, tra i casi positivi già accertati, 554 in totale, 94 in più ieri tra cui tre a Ischia, aumentano i morti. Diciotto in tutto. Tra loro c'è un medico, che avrebbe contratto l'infezione tra i familiari più stretti, anche se è difficile ormai ricostruire la catena dei contatti.

Trasferito nella notte al Monaldi dal Policlinico

Per lo stimato foniatra e otorinolaringoiatra, napoletano di 63 anni, non c'è stato più nulla da fare. Come per l'anziana di Pompei: 70 anni, prima ricoverata in una clinica a Eboli per un'operazione all'anca, dal 9 marzo in rianimazione sempre al Monaldi. E altri due decessi si sono avuti in Irpinia: un 78enne di Venticano e una 69enne ricoverata al Moscati e originaria di Ariano, il comune con già due vittime e oltre 30 contagiati tra cui sei operatori sanitari del locale ospedale (difatti, tra quelli messi in quarantena). Ci sono, inoltre, tre casi - un 82enne, una 90enne e un 67enne - a Santa Maria Capua Vetere, un altro dei paesi più colpiti.(IlMattino) Seguici su Facebook: 41esimoparallelo
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