Per uscire di casa e da questa quarantena infinita
A questo punto è quasi certo che se ne riparlerà dopo il ponte del 1° maggio, ossia il 4. È probabile, vuole dire che non è certo. Perché ancora nulla è certo, oggi. Né può esserlo. La riunione, ieri, del comitato tecnico-scientifico che affianca il governo nelle sue scelte, più la frenata dei contagi in salita da coronavirus, offre spunti di speranza, ma sancisce una verità difficile da digerire per tanti: i dati sono ancora molto teorici, ci spiegano da Palazzo Chigi, non c’è il calo netto dei contagi che ci si aspettava due settimane fa, e numeri buoni sui quali fondare disposizioni più nette arriveranno magari tra altre due settimane.
La fretta che improvvisamente ha impresso Matteo Renzi
E' qualcosa che per Giuseppe Conte fa a schiaffi con la realtà. Il premier-avvocato difende la strategie a tappe, della progressiva chiusura dell’Italia, e continua a dire che ogni decisione sulla riapertura sarà presa solo su quando gli scienziati diranno: ora è possibile.
Eppure l’incursione corsara di Renzi che sul modello di Donald Trump ha azzardato l’ipotesi di riaprire le fabbriche e le aziende, ha creato quel tanto di dibattito dentro il quale si sono fiondati associazioni di settore, come Federacciai, terrorizzati di perdere mercato.
Ma per Conte, come spiega alla Stampa,
«E' prematuro fare previsioni rispetto ai tempi in cui tutte le attività produttive e quelle commerciali potranno ripartire. Ci auguriamo di poter tornare quanto prima alla normalità, riducendo gradualmente le restrizioni per evitare che gli sforzi sin qui compiuti da tutto il Paese siano vani». (LaStampa)
Tre giorni fa
Conte: «Pochi irresponsabili danneggiano tutti». «C’è una sparuta minoranza di persone che non rispetta le regole: abbiamo disposto sanzioni severe e misure onerose. Non ci possiamo permettere che l’irresponsabilità di alcuni rechino danni a tutti». Lo dice il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi.
«Se i dati si consolidano allentiamo le misure».
«Non siamo nelle condizioni di dire che il 14 aprile allenteremo le misure. Quando gli esperti ce lo diranno, entreremo nella fase 2 di allentamento graduale per poi passare alla fase 3 di uscita dall’emergenza, della ricostruzione, del rilancio». Lo dice il premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi.
«Proroga fino al 3 maggio? Ipotesi non accreditata, in questo momento è presto».
I nostri esperti aggiornano dati ogni giorno, fino al 20 aprile ci saranno elaborazioni». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte durante la registrazione dello Speciale Accordi e Disaccordi in onda stasera sul Nove.
Anche Borrelli conferma: Dopo Pasqua e Pasquetta, anche il 1 maggio lo passeremo chiusi in casa?
"Credo proprio di sì, non credo che passerà questa situazione per quella data. Dovremo stare in casa per molte settimane". Lo ha detto il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli a 'Radio Anch'io' su Rai Radio 1 ribadendo la necessità di avere "comportamenti rigorosissimi". Il coronavirus, ha aggiunto, "cambierà il nostro approccio ai contatti umani e interpersonali, dovremo mantenere le distanze" per diverso tempo.
Sulla sanità
"Ci vuole una regia unitaria forte condivisa e coesa, credo che ci sarà da ripensare al modello organizzativo ma io sono un tecnico e mi limito a rispondere alle disposizioni vigenti".
"Dobbiamo andare avanti con il massimo rigore" ha ribadito il capo della Protezione Civile a 'Circo Massimo' su Radio Capital rispondendo a chi gli chiedeva quando fosse possibile una ripartenza. "Dobbiamo usare misure forti e precauzionali" ha aggiunto, anche perché non è esclusa la possibilità che vi possa essere un ritorno del virus, come dimostrano le nuove misure in Cina.
Borrelli è poi tornato sulla circolare del Viminale che ha suscitato diverse polemiche sottolineando che non ha introdotto alcuna novità.
"Il documento non sposta i termini, dobbiamo fare attenzione ed evitare di trovarci poi in una situazione che poi ci sfugge di mano. L'ora d'aria è una misura che non è ancora operativa, bisogna fare attenzione, rispettare le regole di prudenza e stare ancora in casa".
La cosiddetta 'fase 2' di convivenza con il coronavirus potrebbe iniziare a metà maggio, anche se al momento non c'è alcuna certezza - ha spiegato il capo della Protezione Civile a 'Circo Massimo' ricordando che se si faranno tamponi a tappeto, indagini sierologiche e demoscopiche sulla rete di contagi, spetterà agli esperti del comitato-tecnico scientifico deciderlo. E su questo si sta già lavorando.(Ansa)
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