Coronavirus, Conte prepara la "Fase 2": riaperture parziali e mascherine obbligatorie.
Il Governo di Giuseppe Conte si prepara alla "Fase 2". Dopo un mese di chiusura, precisamente dall'inizio di febbraio, è previsto per oggi un vertice in videoconferenza tra il Presidente del Consiglio e il Comitato tecnico scientifico al quale prenderanno parte anche diversi ministri. L'obiettivo è preparare l'Italia ad affrontare il nodo della ripartenza allentando, ove possibile, le misure di contenimento per l'emergenza Coronavirus.
Cosa sta accadendo in Italia
Nell'ultima settima il calo del 90% dei ricoveri dei nuovi malati impone, infatti, una ponderata riflessione sulla linea da seguire. Diversi i temi sul tavolo di questo pomeriggio. Si parlerà di quali attività produttive riaprire e con che modalità; della possibilità di effettuare test sierologici su larga scala; della proposta di una differenziazione delle misure di contenimento per fasce d'età e per aree geografiche; e ancora, l'introduzione dell'obbligo dell'utilizzo di mascherineladdove non sia possibile il distanziamento sociale.
"I dati che vediamo sono meno allarmanti e l'andamento che vediamo ci deve essere di conforto ma non ci deve far ridurre il livello di allarme" anche perché i risultati delle misure di contenimento e dei nostri sforzi sono sotto gli occhi di tutti" avverte il primario di pneumologia del Gemelli e membro del Comitato tecnico scientifico Luca Richeldi.
Allo studio riaperture parziali
A una settimana dalla scadenza delle misure prevista per il 13 aprile sembra, dunque, che si vada verso piccole riaperture parziali, non certo verso un ritorno alla normalità. Per quanto riguarda le modalità l'Oms ha fatto sapere che fornirà nei prossimi giorni "parametri precisi" per la Fase 2. Al momento l'indicazione che arriva dal Comitato tecnico scientifico è chiara: bisogna contemperare l'esigenza di continuare a contenere il virus con quella di ridare un minimo di respiro ad un'economia che rischia il default.
"Si tratterà di bilanciare l'importanza strategica di un'attività economica rispetto al rischio di diffusione dell'infezione – spiega Richeldi - – Tutti noi vorremmo far ripartire le attività strategicamente molto importanti con zero rischi. Non so cosa verrà fatto ripartire, ma il ragionamento sarà di avere il massimo del beneficio socio-economico col mimino rischio".
"Trovare il giusto equilibrio"
Il compito di trovare il giusto "punto di equilibrio" spetterà a Conte. In questo scenario è molto probabile che dopo Pasqua si procederà gradualmente. Tra pochi giorni – secondo quanto ha annunciato il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli – saranno validati i test sierologici da utilizzare su larga scala, uno strumento che consentirà di mappare gli immunizzati che, in teoria, potrebbero tornare a uscire, almeno per qualche mese, senza essere un pericolo per sé e per gli altri. Gli altri criteri per consentire le prime riaperture sembra saranno quello delle aree geografiche, privilegiando quelle a minor diffusione, e quello dell'età, proteggendo e tenendo a casa gli anziani e le persone più fragili. Previsto, infine, l'utilizzo di mascherine nei luoghi pubblici e di lavoro dove non sarà possibile mantenere il distanziamento sociale. Fonte: Il Messaggero
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