“So numeri esageratamente grandi… quindi non… Io ho detto, perché non ci proviamo?”.
Queste le parole di un imprenditore intercettato finito in manette con l’accusa di turbativa d’asta in un appalto indetto da Consip per l’acquisto di mascherine.
Nell’intercettazione emerge come l’uomo voglia impossessarsi delle mascherine: “Io importo da anni il fotovoltaico dalla Cina…quando c’è stata l’emergenza, ho chiamato le ditte giù per dire, ma avete le mascherine, sta roba…mi sono messo in mezzo a questa cosa qua…perché intanto fai del bene… è una emergenza”.
In un’altra intercettazione
L’imprenditore poi si sente braccato e dice: “Cioè…su di me…mi hanno fatto i raggi X….Eee…se entra un altro che magari…dobbiamo sta tranquilli che non c’abbia neanche un carico vecchio, figurati…guarda…vanno indietro…”.
Turbativa d’asta quindi sulla prima gara bandita da Consip per l’acquisto e la fornitura di dispositivi di protezione individuale e di apparecchiature sanitarie per un valore complessivo di 258 milioni. La Guardia di Finanza al termine di un’indagine lampo ha portato all’arresto dell’imprenditore. Il lotto su cui è stata accertata la turbativa è relativo alla fornitura di 24 milioni di mascherine chirurgiche per un importo complessivo di 15,8 milioni.
“Un azzardo sulla salute pubblica”.
“Una puntata d’azzardo giocata sulla salute pubblica e su quella individuale di chi attendeva, e attende, le mascherine, che bene rende la capacità a delinquere del soggetto”, è quanto scrive il gip di Roma nell’ordinanza cautelare.
Secondo l’accusa “nonostante la palese incapacità operativa e finanziaria della sua società, l’imprenditore ha partecipato all’appalto, accettando il rischio di non essere in grado di adempiere alla fornitura di milioni di mascherine nei tempi brevissimi dettati dallo stato emergenziale in atto, chiaramente indicati nel bando di gara”.(BlitzQuotidiano)
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