A Salerno

Hanno licenziato dall’ospedale Ruggi d’Aragona un infettivologo con 42 anni di esperienza, l’ex primario Luigi Greco, e la decisione sarebbe effetto di “dichiarazioni non autorizzate”. Le critiche espresse in una lettera ai colleghi e sui giornali locali alla decisione di spostare in piena emergenza coronavirus il reparto di malattie infettive presso un altro ospedale, il ‘Da Procida’, e la sua contrarietà alla trasformazione del ‘Da Procida’ in Covid hospital.

Il licenziamento arriva mentre è in corso la più grave emergenza infettiva degli ultimi cento anni

Nel frattempo in tutta Italia c’è la corsa ad arruolare medici e infermieri anche neo laureati, pur di rinforzare l’esercito che combatte contro il virus, è una notizia che desta sconcerto. Ha lavorato appena tre settimane. La raccomandata di licenziamento è partita il giorno di venerdì santo e Greco, ex primario salernitano di 69 anni, dice a ilfattoquotidiano.it di non averla ancora ricevuta: “Me l’hanno comunicato a voce in amministrazione venerdì mattina: la raccomandata è partita, lei da domani non venga più a lavorare”.

I fatti

“Nei giorni scorsi – aggiunge Greco – sono stato convocato dal direttore amministrativo del Ruggi, Ferdinando Memoli. Fu lui a dirmi per primo che l’azienda ospedaliera era contrariata per le mie dichiarazioni”. E cosa rispose? “Che avrei preferito confrontarmi con la direzione sanitaria, nel merito delle critiche. Reagire tramite il direttore amministrativo aveva un solo significato: si voleva aprire un procedimento disciplinare”. In queste ore si moltiplicano petizioni e iniziative per convincere l’azienda ospedaliera a ripensarci.

Secondo Fonti qualificate

Greco avrebbe alimentato tensioni e polemiche sin dal primo giorno (come riportato da Il Fatto Quotidiano), quando rese pubblica la circostanza di non essere riuscito a firmare il contratto per aver trovato le porte degli uffici amministrativi sbarrati, per il terrore del personale che si era barricato dentro. Che nella Salerno feudo di Vincenzo De Luca sono apparse come un attacco al governatore della Campania e alla sua gestione della sanità, prima e durante la crisi. Fino allo scontro finale “per una decisione che non ha nessun senso – secondo l’ex primario – quella di spostare le malattie infettive al Da Procida, un ospedale senza pronto soccorso, senza rianimazione, senza posti di terapie intensive, proprio mentre il Ruggi si dotava dei nuovi moduli per la creazione di 24 nuovi posti di terapia intensiva che ci auguriamo di non dover mai riempire fino in fondo”.(IlFattoQuotidiano) Leggi anche: Coronavirus, Fase 2, De Micheli: «Uffici con orari flessibili» Seguici su facebook: 41esimoparallelo
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