Daniele Tundo aveva solo 42 anni
Lavorava come operatore nella casa di cura Villa Immacolata, una delle più colpite dall'emergenza coronavirus, a San Martino nel Cimino, nel Viterbese. Fino all'ultimo ha assistito i malati con professionalità, cura e dedizione, ed era benvoluto sia sul posto di lavoro sia a Viterbo, dove era molto conosciuto.
Non è morto a causa del Covid-19:
A quanto si apprende, è risultato negativo al tampone. All'interno della casa di cura sono risultati però positivi in 14 tra ospiti e operatori sanitari. Daniele Tundo ha avuto purtroppo un malore improvviso che, nonostante la giovane età, non gli ha lasciato scampo. Sono sconvolti i suoi amici e i parenti, che non si aspettavano potesse accadere una cosa del genere. Per le restrizioni dovute al contenimento della pandemia, che vietano assembramenti, non sarà possibile organizzare il funerale per il 42enne.
Sportivo e giovane, Daniele Tundo lascia una moglie e una bambina, affrante per la sua prematura scomparsa.
Non è noto se l'operatore avesse patologie pregresse, ma sembra che la sua morte sia stata improvvisa e causata da un malore. In questo momento sono tantissime le persone che lo stanno ricordando sui social: Daniele era conosciuto da tutti come una persona buona e gentile, un gran lavoratore che con la sua allegria era in grado di mettere chiunque di buonumore, e un operatore attento ai bisogni dei pazienti, che venivano sempre prima di tutto. Un lutto, quello per la sua scomparsa, che difficilmente potrà rimarginarsi, soprattutto nel cuore delle persone che gli hanno voluto bene e che condividevano con lui le loro giornate.(Fanpage)
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