Non è la cosidetta «fase due» del contenimento del coronavirus che dovrebbe iniziare il 4 maggio.

Quella che comincia mercoledì 14 aprile è una fase intermedia con una parziale riapertura delle attività e nuove regole da rispettare. Attenzione, però, alle eccezioni regionali: le riportiamo in fondo al pezzo.I negozi: Riapriranno librerie, cartolibrerie e negozi di abbigliamento per neonati e bambini.

Le attività produttive

Il governo ha deciso di ampliare anche la lista delle attività produttive consentite e dunque ha inserito: l’uso delle aree forestali e la silvicoltura; la fabbricazione dei computer; la cura e la manutenzione del paesaggio; le opere idrauliche, il commercio all’ingrosso di carta e cartone.

Le spedizioni

Per le aziende che non possono lavorare è consentita «la spedizione della merce in giacenza, l’accesso ai locali aziendali di personale dipendente o terzi delegati per lo svolgimento di attività di vigilanza, attività conservative e di manutenzione, gestione dei pagamenti nonché attività di pulizia e sanificazione» e con comunicazione al prefetto si può spedire oppure accettare la ricezione in magazzino di beni e forniture.

Le regole

Chi riapre negozi e aziende dovrà seguire le seguenti regole: distanziamento; pulizia due volte al giorno; areazione naturale e ricambio d’aria; disponibilità e accessibilità ai sistemi per la disinfezione delle mani accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento; mascherine nei luoghi o ambienti chiusi e comunque dove non si può garantire il distanziamento; uso dei guanti «usa e getta» nelle attività di acquisto di alimenti e bevande. Gli accessi andranno scaglionati secondo le seguenti modalità: ampliamenti delle fasce orarie; per locali fino a quaranta metri quadrati può accedere una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori; per locali di dimensioni superiori l’accesso è regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando dove possibile, i percorsi di entrata e di uscita. Vanno predisposte informazioni per garantire il distanziamento dei clienti in attesa di entrata (qui un approfondimento)

Le misure igieniche

Nel decreto sono rinnovate e ampliate le misure igienico-sanitarie: lavarsi spesso le mani (in tutti i locali pubblici, palestre, farmacie, supermercati e altri luoghi di aggregazione dovranno esserci soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani); evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute; evitare abbracci e strette di mano; mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro; praticare l’igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie); evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva; non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani; coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce; non prendere farmaci antivirali e antibiotici se non prescritti dal medico; pulire le superfici.

Chi torna dall’estero

Chi vive all’estero può tornare in Italia per tre giorni prorogabili per altri due. Per farlo, in base al decreto di ieri firmato da Conte, deve consegnare l’autocertificazione al momento di iniziare il viaggio dall’estero. Allo scadere dei cinque giorni, poi, se non può fare ritorno dallo Stato da cui è partito deve entrare in quarantena. «Esclusivamente per comprovate esigenze lavorative — recita il testo — e per un periodo non superiore a 72 ore, salvo motivata proroga per specifiche esigenze di ulteriori 48 ore, chiunque intende fare ingresso nel territorio nazionale» deve «consegnare al vettore all’atto dell’imbarco», sia aereo, nave o treno, una dichiarazione dove si elencano, tra le altre cose: le esigenze lavorative e la durata della permanenza in Italia; l’indirizzo della dimora in Italia e il mezzo usato per raggiungerla dal luogo di sbarco; recapito telefonico, anche mobile. (IlCorriere) Leggi anche: Morto Daniele Tundo, operatore della casa di cura Villa Immacolata: aveva 42 anni Seguici su Facebook: 41esimoparallelo
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