Il Caso Feltri
Oggi che Vittorio Feltri è leggermente in difficoltà, è bello ricordare che c’è stato un tempo in cui Giorgia Meloni e Matteo Salvini avevano annunciato che il loro candidato al Quirinale era proprio lui, il simpatico Littorio dei meridionali inferiori (che però votano, occhio!).
Quando Meloni e Salvini volevano Feltri al Quirinale
Correva l’anno 2015 e i due non ancora alfieri del populismo italiano – ma già sulla buona strada per esserlo – preferirono quindi Feltri a un certo Sergio Mattarella, e già questo dovrebbe farvi capire molte cose se non tutte. E Giorgia sul suo sito internet spiegava che la candidatura di Feltri era roba seria: “Questa mattina, insieme con Matteo Salvini, abbiamo annunciato il nostro candidato alla Presidenza della Repubblica: Vittorio Feltri. Feltri è una persona libera, abituata a dire quello che pensa e coraggiosa, perché all’Italia serve una persona così. Non è una candidatura di bandiera, ma un nome intorno al quale aggregare i voti di quei tanti che nel centrodestra non ci stanno ad aspettare i diktat di Renzi”.
Il resto è storia
Purtroppo i parlamentari in luogo del simpatico pastore bergamasco scelsero uno come Mattarella, giusto per quelle due righe in più sul curriculum a proposito della Costituzione. E oggi? Il segretario della Lega in un’intervista a Radio Crc molla Feltri: “A me è sembrata francamente una cazzata l’affermazione del direttore Feltri sulla inferiorità dei meridionali”. E ancora: “Sono assolutamente in disaccordo – spiega Salvini – con le sue affermazioni perché se per un giornalista è scorretto in tempo di pace fare considerazione che dividono il Paese, è scorretto e ingiusto farlo in tempo di guerra.
https://youtu.be/_M9IEio5Ioo
(FonteVideo: Youtube)
Esistono distanze nel Paese
Ma tra chi vive in quartieri disagiati e quartieri ricchi con più servizi e questo non è certo colpa dei cittadini, la politica deve fare di tutto, come noi stiamo facendo, per accorciarle queste distanze. Sicilia e Sardegna, ad esempio, sono isolate ancora di più in questo periodo e sono le regioni che pagano di più per tornare alla normalità, ma non è affatto un valore in meno essere siciliano o sardo. Tutti devono avere pari opportunità”.
E Giorgia Meloni? Interpellata ieri dall’AdnKronos, ha risposto:
“Da romana, con origini sarde e siciliane non potrei ovviamente mai condividere le parole di Vittorio Feltri, ma lo conosco abbastanza bene da sapere che una persona della sua cultura e intelligenza non possa aver sostenuto la tesi di una presunta inferiorità antropologica dei meridionali. Sono certa che si riferisse alle condizioni di disparità economica tra nord e sud, come lui stesso ha avuto modo di chiarire, e che però la scelta dei termini sia stata sbagliata”.
(Il Tweet di M5S)
"A me è sembrata francamente una cazzata l'affermazione del direttore Feltri sulla inferiorità dei meridionali". Lo ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini in un'intervista a Radio Crc, commentando le frasi del giornalista alla trasmissione di Rete4 "Fuori dal coro". "Sono assolutamente in disaccordo - spiega Salvini - con le sue affermazioni perché se per un giornalista è scorretto in tempo di pace fare considerazione che dividono il Paese, è scorretto e ingiusto farlo in tempo di guerra.
Per il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, il direttore editoriale di "Libero", "è una persona che si commenta da sola, per le cose che ha detto e ripetuto". Il primo cittadino ha ricordato che "non è la prima volta" che Feltri denigra il Sud.
La reazione alle sue affermazioni, ha aggiunto il sindaco di Napoli, "è stata adeguata, attraverso l'attivazione di moltissime proteste. Questa è la risposta più netta che va data a chi vive la propria vita con una subcultura. Il Sud non ha bisogno di nessuno".(NextQuotidiano)
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