Usa: Pompeo accusa la Cina: forse sapeva del virus già a novembre

"I primi casi" di coronavirus "erano noti al governo cinese forse già a novembre, sicuramente a metà dicembre, e si sono presi del tempo per riferirlo al resto del mondo, compresa l'Organizzazione mondiale per sanità". Lo ha detto il segretario di Stato americano Mike Pompeo a una radio locale di Washington. Invitato a replicare, un portavoce della diplomazia cinese, Geng Shuang, ha bollato le osservazioni di Pompeo come "totalmente infondate".

Nel frattempo in Italia il numero dei casi si riduce dappertutto

In Lombardia "ci sono centinaia di contagiati che hanno avuto sintomi prima di febbraio". Lo ha detto Stefano Merler, ricercatore dell'Istituto Kesler, aggiungendo: "Credo che ci siano state introduzioni multiple del virus, e ciò spiega come mai al 20 febbraio ci siamo trovati già con centinaia di casi".

Iss: l'epidemia è partita prima, di sicuro a gennaio

Al Nord e in Lombardia l'epidemia "è partita molto prima, di sicuro a gennaio e forse anche prima". Il dato è emerso durante la conferenza stampa all'Istituto superiore di sanità sull'andamento epidemiologico di Covid-19. Iss: l'epidemia è partita prima, di sicuro a gennaio Al Nord e in Lombardia l'epidemia "è partita molto prima, di sicuro a gennaio e forse anche prima". Il dato è emerso durante la conferenza stampa all'Istituto superiore di sanità sull'andamento epidemiologico di Covid-19.

Rezza: "Il Paese non può reggere lockdown per più di 2-3 mesi"

"E' chiaro che un Paese non possa reggere un lockdown per più di due-tre mesi. Quando la curva scende molto vediamo cosa deciderà la politica, ci sono variabili da tenere in considerazione". Lo afferma Gianni Rezza, epidemiologo e direttore del Dipartimento malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità. (Ansa/Tgcom24) Leggi anche: Fase 2. dalle fabbriche, ai negozi, ai bar: ecco il calendario delle riaperture dal 27 aprile al 18 maggio Seguici su facebook: 41esimoparallelo
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