Campania, la vittima del coronavirus è Raffaele Pempinello, primario emerito del Cotugno.
Dopo due settimane di ricovero è morto ieri mattina al Cotugno, ospedale di cui era primario emerito, Raffaele Pempinello: 76 anni, infettivologo, epatologo, internista ed igienista, componente del Consiglio direttivo della Società scientifica italiana di malattie infettive, Pempinello è venuto a mancare in seguito all'infezione da coronavirus ma soprattutto per una concomitante grave patologia degenerativa contro cui combatteva da tempo. Pempinello, laureatosi in Medicina a Napoli nel 1968, era molto noto in città per l'intensa attività scientifica e culturale fiorita anche attorno agli interessi e attività filantropiche della cara moglie Imma. E' stato uno dei principali protagonisti della Sanità campana a partire dagli inizi degli anni Settanta, quando conseguì le prime due specializzazioni in Endocrinologia e in Malattie infettive a cui poi aggiunge la formazione in Igiene e in Gastroenterologia. Nel 1973, ai tempi del colera a Napoli, diventò interno, con compiti assistenziali, presso la Clinica di Malattie infettive del policlinico Federico II presso l'istituto diretto da Marcello Piazza. Dopo alcune esperienze di lavoro negli Usa negli anni Ottanta tornò a Napoli come primario di Malattie infettive del Cotugno dove ha concluso la sua carriera. A metà aprile il ricovero dopo aver contratto l'infezione da Covid 19 probabilmente nel corso di una visita a un suo paziente a casa. A giocare a suo sfavore sono state soprattutto patologie concomitanti già avanzate. «Perdo un amico, un professionista di valore che portava in alto la bandiera della scuola medica napoletana - commenta il manager dell'Azienda dei Colli Maurizio Di Mauro. Sono anch'io un infettivologo e ci conoscevamo da molti anni. Il mio pensiero affettuoso a sua mogie Imma e alla sua famiglia». Fonte: Il Mattino Leggi anche Campania, la Regione: "Vietato jogging. Non si può correre, si può solo passeggiare" Seguici su Facebook 41esimoparallelo