I "salvi” del Decreto rilancio
I lavoratori somministrati, gli stagionali con contratti diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali, gli autonomi senza partita Iva che fino a febbraio abbiano avuto contratti occasionali, gli incaricati di vendite a domicilio, i lavoratori dello spettacolo con almeno 7 giornate di contributi versati nel 2019. Sono alcuni dei “salvati” del decreto Rilancio: per i mesi di aprile e maggio spetterà anche a loro, finora esclusi, l’indennità di 600 euro prevista dal cura Italia per autonomi e professionisti. Da maggio il bonus salirà a 1.000 euro, ma con diversi paletti: i liberi professionisti dovranno aver subìto forti perdite di reddito causa lockdown e i cococo essere rimasti senza lavoro. Chi già riceve il reddito di cittadinanza non sarà escluso tout court. Ecco tutte le novità.
Il passaggio da 600 a 1000 euro (con paletti)
Ai liberi professionisti e ai collaboratori coordinati e continuativi già beneficiari a marzo dell’indennità di 600 euro, il bonus sarà automaticamente erogato anche per il mese di aprile. Per maggio invece ai liberi professionisti iscritti alla gestione separata Inps è riconosciuta una indennità di 1000 euro.
Il reddito
Individuato come differenza tra i ricavi e i compensi percepiti e le spese effettivamente sostenute nel periodo interessato. L’autocertificazione sarà sottoposta a verifica dell’Agenzia delle entrate e l’Inps pagherà solo dopo aver ricevuto la conferma.
Anche ai lavoratori autonomi
Iscritti alle gestioni speciali dell’Assicurazione generale obbligatoria, agli stagionali del turismo e degli stabilimenti termali e ai lavoratori in somministrazione che abbiano cessato involontariamente il rapporto tra 1 gennaio 2019 e 17 marzo 2020 che siano stati già beneficiari dei 600 euro a marzo viene erogata un’indennità di pari importo per aprile. Anche per loro a maggio il bonus sale a 1000 euro, senza requisiti di reddito.
Gli (ex) esclusi
I 600 euro andranno, ad aprile e anche a maggio (per loro non salgono a 1000) anche ad alcune categorie escluse dal beneficio a marzo, a patto che non siano titolari di pensione o di altro contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Si tratta di stagionali che non lavorano nel turismo e negli stabilimenti termali e hanno cessato involontariamente il rapporto tra 1 gennaio 2019 e 31 gennaio 2020. Intermittenti che abbiano lavorato per almeno 30 giornate tra gennaio 2019 e 31 gennaio 2020, lavoratori in somministrazione che abbiano cessato involontariamente il rapporto di lavoro tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020.
Per i mesi di aprile e maggio
Si introduce un’indennità di 600 euro anche per i lavoratori sportivi impiegati con rapporti di collaborazione, riconosciuta dalla società Sport e Salute S.p.a.
I professionisti iscritti alle casse private
Sale da 300 milioni a 1,2 milardi il Fondo per il reddito di ultima istanza destinato ai professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria. Per loro l’indennità rimane a quota 600 euro anche per aprile e maggio, a meno che la cassa di riferimento non abbia deciso di concedere contributi più generosi.
L’integrazione con il reddito di cittadinanza
Tutte queste indennità non concorrono alla formazione del reddito e si integrano con il beneficio del reddito di cittadinanza: chi riceve come reddito meno dell’indennità si vedrà rimpolpare il rdc “fino all’ammontare della stessa indennità dovuto in ciascuna mensilità”.(IlFattoQuotidiano)
Leggi anche:
Decreto Rilancio, reddito di emergenza e congedo: raddoppia il bonus baby sitter.
Seguici su Facebook:
41esimoparallelo