L'accusa del pneumologo De Donno
Dietro la cura al plasma si nasconderebbe un conflitto di interessi tutto interno al Pd. È quanto sostiene Giuseppe De Donno, il pioniere della tecnica che ha ottenuto grandi risultati di guarigione dal coronavirus, senza effetti collaterali né recrudescenze. Lo pneumologo di Mantova è stato intervistato da Il Giornale, che tra l’altro è stato il primo a rivelare il fatto che il plasma dei donatori italiani guariti finirà ad un’azienda privata per essere lavorato con standard industriali. Guarda caso ad occuparsene sarà il colosso toscano Kedrion, di proprietà della famiglia Marcucci: Paolo è l’amministratore delegato, il fratello Andrea è il capogruppo Pd al Senato.
Pronta una interrogazione parlamentare
Il leghista Andrea Dara presenterà un’interrogazione parlamentare al ministro Speranza, intanto De Donno contesta alcune affermazioni di Paolo Marcucci, secondo cui il plasma iperimmune lavorato in maniera ‘artigianale’ dai singoli centri è costoso e adatto solo alla fase sperimentale: “Cosa rispondo? Che è in conflitto di interessi”.
La tesi sul plasma
Lo pneumologo ha infatti smontato tutte le “corbellerie” dell’azienda in odore Pd: “Il plasma industriale è meno pericoloso del nostro? Si vuole spianare la strada ai prodotti di sintesi, verso i quali io non sono contrario. Ma ciò non vuol dire demonizzare il plasma convalescente. Gli industriali cercano profitto, io no. Il problema è quando il profitto collude con la scienza o con la politica. Vuol dire che il sistema ha delle pecche. Mostruose”. (Libero) Leggi anche:
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