De Luca cambia tattica: basta con lo sceriffo, ci vogliono nuove norme
Ok alle ordinanze choc - siamo alla numero 50 - e il piglio da sceriffo per convincere i campani a comportamenti sicuri per combattere il Covid-2019, ma ora è tempo di cambiare tattica. Il virus e la pandemia vanno sconfitti attaccandoli in maniera diretta. Così il governatore Vincenzo De Luca concretizza ciò che aveva annunciato qualche settimana fa e stanzia 7 milioni di sostegno alla ricerca scientifica in relazione all'emergenza sanitaria.
E battezza l’iniziativa avendo alla sua destra e alla sua sinistra due scienziati:
Paolo Ascierto - direttore dell’Unità Operativa complessa Oncologia medica dell’Istituto nazionale Tumori della Fondazione Pascale - il primo medico in assoluto ad attaccare il virus con il suo Tocilizumab grazie al quale è stata ridotta la mortalità. E Andrea Ballabio direttore del Tigem. Il piano di ricerca per l’emergenza Coronavirus della Regione vedrà loro due come protagonisti in collaborazione con l’istituto Pascale, l’ospedale e l’istituto zooprofilattico di Portici.
Due scienziati napoletani che plasticamente dimostrano come dalle nostre parti le eccellenze in ogni campo non mancano. De Luca annuncia anche che saranno realizzati «alcuni ventilatori polmonari, che mancavano soprattutto nella prima fase dell’emergenza. Ventilatori che saranno fatti qui in Campania e saranno patrimonio del Paese».
Il governatore
In attesa che le App del Governo decollino fa sapere che la Regione è pronta anche da questo punto di vista. «Partirà una app che consentirà di poter trasferire costantemente i dati alle Asl. Un programma di controllo che si svolgerà nel pieno rispetto della privacy. La Campania si propone come regione all'avanguardia anche per il futuro». Per i cittadini basterà registrarsi attraverso il codice fiscale per entrare in rete.
Prima di approfondire questi aspetti della lotta contro la malattia è giusto sottolineare il grido di dolore di De Luca sui ristori alle zone rosse della Campania da parte del Governo: «Abbiamo fatto una battaglia e il Governo ha corretto la sua impostazione - dice il presidente della Regione - nel corso di una videoconferenza, avremo quindi misure di sostegno economico anche per Ariano Irpino e per il Vallo di Diano, com’è giusto che sia».
A illustrare la App per l’automonitoraggio sanitario è Massimo Bisogno
Dirigente dell’Ufficio Università, ricerca e innovazione» di diretta collaborazione con De Luca. «La App dà la possibilità ai cittadini di registrarsi con il codice fiscale e di essere così riconosciuti nel sistema sanitario regionale. Il cittadino sarà agganciato così al suo medico di medicina generale, che può prenderlo in carico e seguire l’evoluzione delle sue condizioni fisiche.
L’applicativo - spiega Bisogno - non funziona solo su smartphone
Ma ha una parte centrale che raccoglie dati e mette in comunicazione l’intero sistema sanitario regionale, dai medici ai dipartimenti di prevenzione delle Asl e le Usca che girano sul territorio per prelevare i tamponi, fino ai laboratori perché la richiesta del tampone arriverà direttamente ai laboratori. Tutto quello che stiamo realizzando non è solo per gestire l’emergenza, ma anche per dare strumenti al sistema sanitario regionale ordinario». Per Bisogno «quando l’emergenza verrà meno, resteranno strumenti per tutte le operazioni quotidiane, con una forte digitalizzazione del processo che era ancora troppo ingessato e cartaceo».
Ballabio spiega:
«Il Tigem nasce per dare una risposta ai pazienti con malattie genetiche rare. Tuttavia, in un momento di emergenza come questo è giusto che i nostri ricercatori scendano in campo. Nuove idee su come sconfiggere il virus, o come bloccarne la pericolosità, possono venire solo da uno sforzo comune». Parola ad Ascierto: «Tra ottobre e novembre avremo la sperimentazione a Napoli con la vaccinazione diretta contro proteina spike che è quella che si lega alle cellule». Per Ascierto «Si potrebbe arrivare a un vaccino a giugno 2021 - ha affermato - Con la vaccinazione si arriverebbe all’immunità di massa e alla normalità. Nel frattempo, dobbiamo continuare a fare attenzione. Non è possibile dire se il virus ha perso carica, ma i numeri giocano a nostro favore perché si mantengono bassi».(IlMattino)
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