Le critiche di Sonia Viale
“I liguri non saranno le cavie di un governo che improvvisa anche sull’App immuni“. All’indomani dell’annuncio da parte del governo dell’avvio della sperimentazione che in una prima fase partirà, probabilmente dal 5 giugno, in tre regioni, Liguria, Abruzzo e Puglia, arrivano già le prime polemiche. L’assessore alla Sanità e vicepresidente della Liguria, Sonia Viale, critica l’iniziativa del governo che a suo dire sta “tentando di sbolognare il progetto ad alcune Regioni”.
Lunedì è stato pubblicato il codice sorgente che chiarisce il funzionamento dell’applicazione che si appoggia al sistema di tracciamento realizzato da Apple e Google ed è uno dei pilastri della Fase 2 di convivenza con il virus. L’app “sarà disponibile per i primi di giugno”, ha spiegato il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri. Mentre è arrivato anche un primo via libera dal Garante della Privacy, Antonello Soro, che ha approvato la volontarietà e l’assenza di geolocalizzazione.
Stretti i tempi tecnici
La vice del governatore Giovanni Toti in Liguria, però, parla di “una sperimentazione che dovrebbe partire a giorni quando ancora non ci sono pareri definitivi e con una serie di quesiti non risolti sollevati addirittura dal Copasir e senza aver informato i medici di medicina generale che saranno protagonisti e coinvolto gli uffici di prevenzione che dovranno sovrapporre il lavoro dell’App Immuni a quello già svolto”.
La posizione di Zenero
Io non la scaricherò. Stefano Zanero, professore associato di computer security al Politecnico di Milano, ha spiegato all’Ansa: “Il rilascio del codice sorgente è positivo ma ci vorranno diversi giorni per esaminarlo e dare giudizi“, aggiungendo che “però manca il codice sorgente relativo alla parte del server che gestirà le informazioni sugli infetti, aspettiamo anche quello”. (Il Fatto quotidiano)
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