La mossa di Bruxelles
La Commissione propone un Recovery Fund da 750 miliardi che si aggiunge agli strumenti comuni già varati. Una svolta europea per fronteggiare una crisi senza precedenti». Il commissario Ue Paolo Gentiloni svela le prime cifre sul Recovery Fund proposto dalla Commissione europea agganciato al prossimo bilancio Ue 2021-2027 che varrà 1.100 miliardi. Il piano di Bruxelles mira a intervenire in tre ambiti: sostegno alla ripresa degli Stati, aiutare gli investimenti privati e prepararsi a nuove crisi (rafforzando i sistemi sanitari, i programmi per la ricerca ecc.).
In altri termini investire per un’Europa green, digitale e resiliente. Per raggiungere questi obiettivi ognuno dei tre pilastri è dotato di una serie di strumenti che mettono a disposizione finanziamenti, sotto forma di prestiti e di aiuti a fondo perduto: 500 miliardi sarebbero destinati a stanziamenti (grants) ai Paesi e ai settori più colpiti dall’impatto economico del coronavirus, mentre gli altri 250 miliardi verrebbero riservati a prestiti (loans) agli Stati membri. La quota di fondi per l’Italia ammonta a 172,7 miliardi di euro, di cui 81,807 miliardi sarebbero versati come aiuti a fondo perduto e 90,938 miliardi come prestiti.
Sostegno ai paesi membri
Lo strumento principale per aiutare la ripresa degli Stati membri è la Recovery and Resilience Facility, che prevede un sostegno finanziario per investimenti e riforme per accelerare la ripresa e rendere le economie dei Paesi Ue più resilienti e preparate al futuro. Per accedere a questi fondi i governi devono presentare dei Piani nazionali di ripresa che dovranno essere in linea con gli obiettivi del Semestre europeo (quindi con le Raccomandazioni specifiche per Paese pubblicate la scorsa settimana dalla Commissione), con i Piani energia e clima e i programmi Ue. C’è poi un secondo strumento chiamato «React-Eu» che interverrà attraverso la politica di coesione per far arrivare gli aiuti ai territori, alle Regioni, alle città e alle società partecipate pubbliche. Infine saranno rafforzati due programmi esistenti: quello sullo sviluppo rurale e il Just transition mechanims, per una transizione verde equa.
L'Italia
All’Italia la Commissione aveva rivolto quattro raccomandazioni specifiche, che chiedono di intervenire sul sistema sanitario; sul mondo del lavoro per garantire un’adeguata protezione dei lavoratori, in particolare gli atipici, ma anche mettendo in campo politiche attive; rafforzare l’insegnamento e le competenze a distanza, incluse quelle digitali; assicurare l’applicazione delle misure che forniscono liquidità all’economia reale, incluse le Pmi, le aziende innovative e gli autonomi, ed evitare i ritardi nei pagamenti.
In particolare si chiede anche di promuovere gli investimenti per la ripresa, con un focus sul green e la digitalizzazione: energie pulite, ricerca e innovazione, trasporti pubblici sostenibili, gestione dei rifiuti, e rafforzamento dell’infrastruttura digitale. Quarta raccomandazione: migliorare l’efficienza del sistema giudiziario e l’efficienza della pubblica amministrazione. Se poi si guardano i settori più colpiti, ci sono il turismo, l’automotive, i trasporti. L’Italia nell’elaborare il Piano per la ripresa da sottoporre a Bruxelles per l’approvazione e dunque ottenere i fondi Ue dovrà quindi tenere presente questi ambiti di azione.
Spinta agli investimenti privati
Il secondo pilastro mira ad accelerare la ripresa e a dare un impulso agli investimenti privati. Il Solvency Support Instrument permetterà di ricapitalizzare le imprese in difficoltà a causa del Covid in tutti i settori. Le garanzie arriveranno dal bilancio Ue e saranno messe a disposizione dalla Banca europea per gli investimenti (Bei) e dalle banche di promozione nazionale. Per l’Italia è la Cdp. Sarà rafforzato anche il programma InvestEu, eredità del Piano Juncker. Cresce il ruolo della Cdp che potrà gestire direttamente le garanzie Ue (in passato il tramite era sempre la Bei).
Saranno creati nuovi programmi per rendere l’Ue più forte di fronte a nuove crisi e rafforzati quelli esistenti. I campi di azione sono i sistemi sanitari, la ricerca e innovazione, la creazione di infrastrutture sanitarie per gestire l’emergenza (stock di protezioni, trasporto di medicine ecc.).
I bond
Per poter finanziare il Recovery Fund la Commissione andrà sui mercati emettendo bond che saranno garantiti dal prossimo bilancio Ue. Per aumentare la potenza di fuoco del bilancio Ue la Commissione propone di intervenire sulla cosiddetta headroom, la differenza tra gli impegni annuali e il massimo teorico delle risorse proprie (che per trattato è uguale al massimo teorico delle spese), alzandola facendo salire le risorse proprie. (Corriere della Sera)
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