Partiti. La Crew Dragon sta volando verso la Stazione spaziale internazionale. Il Falcon 9 della SpaceX ‘ha trovato’ un varco tra le nubi al momento giusto e si è staccato come previsto alle 21.22 ora italiana dalla rampa di lancio 39A di Cape Canaveral. Bob Behnken e Dug Hurley sono i primi astronauti statunitensi a decollare dal suolo patrio dal 2011. E, per la prima volta nella storia, lo fanno trasportati da una navetta privata, costruita dalla SpaceX, l’azienda che sta scrivendo un nuovo capitolo del trasporto e dell’economia spaziale. Un evento epocale. Con questo lancio, gli Usa ritrovano l’indipendenza dell’accesso allo spazio dopo il termine del programma Shuttle, nove anni fa. La Nasa si è ritrovata costretta a comprare il servizio di trasporto dai russi, con la vecchia e affidabile Soyuz. Il lancio, previsto inizialmente per mercoledì 27 maggio, anche oggi è stato in forse. Quasi fino all’ultimo il meteo è stato “no go”: condizioni non sicure per il lancio. Eppure c’era il sole ad accogliere Bob e Doug all’uscita, assieme alle rispettive famiglie per l’ultimo abbraccio da lontano prima del decollo. Il countdown questa volta però non si è fermato, e i due veterani (entrambi due missioni spaziali alle spalle con gli Shuttle), sono partiti per fare la storia.
Dragon appena decollata visibile dall’Italia. Pochi minuti dopo il lancio, la Crew Dragon con a bordo i due astronauti sarà visibile anche dall’Italia. Potenzialmente da tutta la penisola. Un puntino luminoso (non lampeggia come un aereo perché riflette la luce del Sole) attraverserà il cielo da nord-nordovest e si dirigerà verso est, dalle 21.44 alle 21.48. Il tempo di osservabilità e la durata dipendono da dove ci si trova. Quando la vedremo si troverà a passare tra la Germania meridionale e l’Austria, quindi chi abita nel nord Italia la vedrà più alta nel cielo e più a lungo. La ‘crociera’. Occorreranno 19 ore per raggiungere e attraccare la Stazione spaziale internazionale. Ore durante le quali Behnken e Hurley testeranno i sistemi di navigazione e i comandi di bordo della Crew Dragon, che è progettata per fare tutto da sola. Compreso il “docking”, l’attracco, che se tutto andrà liscio, avverrà in maniera automatica. Come accadde con successo durante la missione Demo-1, il primo volo della Crew Dragon senza astronauti, a luglio 2019. Durante questo periodo, avranno tempo anche per ‘testare’ la nuova toilette concepita apposta per questa navetta. L’assetto per il trasporto astronauti della Crew Dragon per la Nasa ha quattro posti. Un ambiente (tute comprese, che sono collegate, “plugged”, direttamente alla capsula) davvero futuristico rispetto a come è concepita l’altro “taxi” dello spazio ancora operativo, la Soyuz. Bob e Doug non hanno davanti a sé una plancia zeppa di pulsanti, come sul modulo russo che gli astronauti premono aiutandosi con una stecca. Ma tre larghi touchscreen con i quali controllano tutti i parametri e le manovre della navetta. E possono prendere il controllo manuale in caso di problemi, assistiti da Houston e dai colleghi che li attendono a bordo della Iss. La missione Demo-2. Si tratta del secondo volo della Crew Dragon, il primo con astronauti a bordo. È ancora una missione di test, che avrebbe dovuto tenersi nel 2019 con una durata di due settimane. La tempistica ha fatto propendere per un allungamento della missione. Bob Behnken e Dug Hurley trascorreranno un periodo non ancora precisato, da uno a quattro mesi, a bordo del laboratorio orbitante dove, al momento, ci sono solo tre astronauti, due russi, Anatoly Ivanishin e Ivan Vagner e lo statunitense Christopher Cassidy. Se si concluderà con successo questa missione, Crew Dragon sarà “certificata” per il Commercial crew program e diventerà il “taxi” o il “pullmino” spaziale per il trasporto degli americani e dei partner, compresa l’Agenzia spaziale europea. Anche gli astronauti italiani avranno molto probabilmente la possibilità di salire in orbita con SpaceX. L’altro aspetto che rende epocale questa missione è legata alla natura privata del trasporto. La Nasa non sviluppa più un suo veicolo, ma compra il servizio, in questo caso da SpaceX, nell’ambito del Commercial crew program. Una spinta senza precedenti allo sviluppo di mezzi e tecnologie commerciali, di aziende, che nel futuro potranno vendere lo stesso tipo di servizio “chiavi in mano” ad altri attori della space economy. Agenzie spaziali e aziende. Oppure, perché no, formare propri astronauti per fare business oltre l’atmosfera. "Con la Nasa diamo una spinta per lo sviluppo del settore privato che ancora non ha le risorse per commercializzare questi servizi". Aveva detto l'amministratore della Nasa Jim Bridenstine durante la conferenza stampa del 27 maggio. Significa dare linfa a un settore che sarà sempre più strategico, ma nel prossimo futuro sarà ad appannaggio dei privati con l'agenzia spaziale americana che sarà un acquirente come gli altri (solo molto più ricco). Bridenstine ha anche aggiunto che la Nasa continuerà a comprare posti sulla Soyuz per uno scambio con il Roscosmos che avrà la possibilità di far viaggiare i propri cosmonauti sulla Crew Dragon. Doug e Bob, i veterani Piloti militari e veterani dello spazio, hanno volato entrambi due volte con lo Space Shuttle. Douglas G. Hurley, 54 anni a ottobre, è stato l’ultimo americano a decollare da Cape Canaveral, nove anni fa, assieme ai colleghi della missione STS135 a bordo dell’Atlantis. Era il luglio del 2011 e ora, nove anni dopo, è il primo a decollare di nuovo dalla base della Florida e dal suolo statunitense. È un pilota del corpo dei Marines. Laurea in ingegneria civile, ha volato per due volte nello spazio. La prima, nel 2009, con l'Endeavour, per un totale di 28 giorni e 11 ore nello spazio. Il colonnello Robert L. Behnken, 50 anni a luglio, laurea, master e Phd in ingegneria meccanica. Selezionato come astronauta dalla Nasa nel 2000 ha volato due volte con lo Space Shuttle Endeavour nel 2008 e nel 2010 per un totale di 29 giorni e 12 ore nello spazio. Fonte: Repubblica Leggi anche SpaceX, manca poco al lancio di Crew Dragon:"Solo se il meteo lo permette" Seguici su Facebook 41esimoparallelo
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