Questa non è la prima volta che i post sui social media di Trump vengono nascosti o rimossi:
Il suo recente tweet sulle proteste di George Floyd è stato contrassegnato come "glorificazione della violenza" e un altro tweet è stato segnalato da Twitter come potenzialmente fuorviante.
Twitter ha rimosso un video tributo a George Floyd che era stato postato sull'account della campagna di rielezione del Team Donald Trump "Team Trump". Il video era stato disattivato a causa di un reclamo da parte del proprietario del copyright.
Un video di quattro minuti che lamentava la "grave tragedia" della morte di George Floyd è stato twittato per la prima volta giovedì ed è stato nuovamente twittato da Trump e uno dei suoi figli. A seguito della cancellazione, il Team Trump ha affermato che Twitter "censura un messaggio unificante ed edificante" e ha twittato un collegamento YouTube a un video messaggio da Trump, esortando gli utenti a renderlo virale.
Nel video, Trump mette in guardia contro "gruppi radicali di sinistra", incluso Antifa. Elogia inoltre i funzionari delle forze dell'ordine come "dipendenti pubblici devoti", sottolineando che sostiene "manifestanti pacifici e ogni cittadino rispettoso della legge".
La campagna di rielezione di Trump ha chiesto a Twitter di spiegare come il video cancellato, che rimane sul suo sito originale, viola le regole del copyright del social, ma non ha ancora ricevuto una risposta, secondo The Hill.
Le tensioni
Ultimamente, le tensioni tra Trump e i social media sono aumentate in quanto i suoi post sono stati contrassegnati o rimossi. La risposta del presidente ai disordini violenti a Minneapolis, in cui ha definito "teppisti" i manifestanti aggressivi e ha ripetuto un commento del 1967 fatto dal capo della polizia di Miami, è tornata a essere una specie di frase acuta: "quando iniziano i saccheggi, si inizia anche a sparare". Anche quel commento è stato cancellato dal suo feed. In seguito Twitter ha etichettato due post che Trump ha twittato riguardo alle elezioni per corrispondenza come "potenzialmente fuorvianti". Le ha taggate inoltre con etichette di verifica dei fatti.
Trump
Ha affermato che le società di social media sono controllate dalla "sinistra radicale". Ha promesso inoltre che imporrà nuove norme per rendere più facile alle persone citare in giudizio le piattaforme dei social media sul loro contenuto.
Tuttavia, il presidente deve affrontare una nuova causa, presentata dal Center for Democracy & Technology, che afferma che il suo ordine esecutivo nei confronti dei social media è incostituzionale. (Sputniknews)
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