Fase 2, il Piano Colao per la ripartenza dell'Italia. Ecco tutti i punti.
Smart working e proroga dei contratti a tempo determinato per tutto il 2020. Sono soltanto due fra le principali proposte del piano firmato da Vittorio Colao per il rilancio dell’Italia dopo l’emergenza causata dal Covid-19. In particolare nella relazione finale «il Comitato propone la rimozione del contagio Covid-19 dalle responsabilità penali del datore di lavoro, la promozione dello Smart Working e una deroga temporanea per consentire il rinnovo dei contratti a tempo in scadenza, tutte iniziative atte a superare vincoli che oggi ostacolano la difesa dell’occupazione». Si chiede, per quanto riguarda gli interventi di urgenza, di «rimuovere il contagio Covid-19 dalle responsabilità penali del datore di lavoro, la promozione dello smart working e una deroga temporanea per consentire il rinnovo dei contratti a tempo in scadenza, tutte iniziative atte a superare vincoli che oggi ostacolano la difesa dell’occupazione».
Nel suo piano Vittorio Colao indica sei aree di azione «per conseguire gli obiettivi e gli imperativi indicati», il Comitato propone gli elementi per formulare in tempi rapidi un piano di rilancio in grado di innescare trasformazioni profonde del sistema socioeconomico italiano e comunicabile nel suo insieme per generare fiducia nel Paese, sia internamente sia in campo internazionale.
Le Infrastrutture e l’Ambiente, che devono diventare il volano del rilancio, grazie alla rapida attivazione di investimenti rilevanti per accelerare la velocità e la qualità della ripresa economica
Il Turismo, l’Arte e la Cultura, che devono essere elevati a brand iconico dell’Italia, attraverso cui rafforzare sistematicamente l’immagine del Paese sia verso chi risiede in Italia, sia verso i cittadini di altri paesi
La Pubblica Amministrazione, che deve trasformarsi in alleata di cittadini e imprese, per facilitare la creazione di lavoro e l’innovazione e migliorare la qualità di vita di tutte le persone
L’Istruzione, la Ricerca e le Competenze, fattori chiave per lo sviluppo
Gli Individui e le Famiglie, da porre al centro di una società equa e inclusiva, perché siano attori del cambiamento e partecipi dei processi di innovazione sociale.
-Una nuova governance e strategia per il turismo, per garantire la valorizzazione e la gestione ottimale di un settore che presenta complessità – principalmente legate all’estrema frammentazione territoriale e varietà di attività comprese – decisamente uniche. Gli interventi in tal senso potrebbero comprendere: la creazione di un presidio governativo speciale, che abbia in carico il coordinamento del rilancio del settore nel prossimo triennio (e la definizione di interventi prioritari da finanziare con i fondi europei), l’articolazione di un piano strategico di medio-lungo termine che punti a un approccio più orientato «al valore/alla qualità» e a un innalzamento degli standard di sicurezza e il lancio di un piano di comunicazione da attuarsi attraverso le strutture periferiche coinvolte nel settore (a partire dalle sedi diplomatiche). -La valorizzazione e lo sviluppo dell’offerta del Paese, che affronti anche il rafforzamento dell’imprenditoria turistica (incentivando il consolidamento del settore ricettivo), il miglioramento dei collegamenti infrastrutturali chiave relativi alle aree/poli turistici ad alto potenziale e ad oggi mancanti e il finanziamento della formazione turistica per garantire efficacia e capacità di rinnovamento a lungo termine del settore e dei suoi addetti. -Una forte valorizzazione del patrimonio artistico e culturale (vero DNA del Paese e fonte primaria di attrattività turistica dell’Italia), agendo sul fronte sia delle risorse tramite la creazione di un piano integrato di attrazione dei capitali privati per rafforzare la dotazione dedicata ad Arte e Cultura (ad es. impact investment), sia della governance di gestione degli enti artistici e culturali, sia, infine, sul fronte delle competenze (integrando l’offerta artistica e culturale esistente – ad es. musei – con percorsi formativi universitari o di formazione specialistica).
La scuola Un lungo capitolo è dedicato alla scuola. Il comitato sottolinea come «il problema principale è legato alle profonde differenze di qualità fra livelli di istruzione, percorsi formativi e aree territoriali». Già a 15 anni i nostri studenti mostrano livelli di apprendimento sistematicamente inferiori a quelli della media dei Paesi OCSE. L’indagine PISA 2018 mostra che i divari tra gli studenti dei licei e quelli degli istituti professionali non solo sono estremamente ampi, ma si sono ulteriormente dilatati nell’ultimo triennio. In aggiunta, i divari territoriali sono molti profondi, con il Sud e le Isole che presentano livelli di competenze del tutto inadeguati. Queste differenze creano problemi di equità e rendono inefficienti misure di carattere generale. In particolare si individua la «Modernizzazione del sistema della Ricerca» e si ottiene «sviluppando azioni mirate a modernizzare il comparto ricerca e a semplificarne la gestione, avvicinandolo allo standard internazionale».
Le azioni sono quattro: - Aggiornare i raggruppamenti disciplinari e le classi di laurea favorendo l’interdisciplinarità della formazione e della ricerca -Modificare il dottorato di ricerca in modo da renderlo conforme agli standard internazionali -Semplificare alcuni aspetti della gestione dei fondi di ricerca competitivi -Sviluppare un contratto nazionale dedicato per i ricercatori/docenti. Si propone anche di «creare un Fondo speciale per il “diritto alle competenze”, con l’obiettivo di contrastare il calo atteso delle immatricolazioni dovuto alla crisi sanitaria e incrementare il tasso di successo formativo e occupazionale degli studenti universitari». Obiettivi da raggiungere con quattro azioni: -Maggiore sostegno economico alle famiglie a medio-basso reddito -Facilitazione dei percorsi di accesso alle risorse per il diritto allo studio universitario (bando unico nazionale e vincolo di erogazione anticipata delle borse) -Sostegno alla residenzialità studentesca (ad es. voucher, riconversione di strutture alberghiere inutilizzate).
La famiglia e le persone fragili Per quanto riguarda gli interventi a sostegno delle persone fragili e rese vulnerabili dalle crisi, occorre adottare un approccio basato sulla domiciliarità dell’assistenza, per mantenere i legami territoriali e proteggere maggiormente le comunità. Il Comitato raccomanda il rafforzamento dei servizi territoriali per la salute mentale, la costruzione di un’alternativa al ricovero in RSA e RSD tramite progetti terapeutico-riabilitativi individualizzati e di vita indipendente per persone con disabilità, minori, anziani, persone con disagio psichico, e la sistematizzazione delle politiche del lavoro per le persone con disabilità. Per quanto riguarda la parità di genere, il Comitato ritiene necessario investire con decisione nella valorizzazione delle risorse femminili e propone azioni in quattro diversi ambiti: - Il contrasto agli stereotipi di genere tramite azioni diversificate sul piano culturale, che agiscano fin dalle scuole primarie, riguardanti la pubblicità, i libri di testo, e l’educazione finanziaria. - Il sostegno e lo sviluppo della partecipazione delle donne al lavoro, promuovendo la trasparenza sui livelli di impiego e retributivi tipici di uomini e donne, adottando quote di genere che garantiscano la partecipazione a organi apicali e consultivi e integrando la valutazione di impatto di genere (c.d. VIG) nei processi decisionali. -La conciliazione dei tempi di vita e il sostegno alla genitorialità, lanciando un piano nazionale per lo sviluppo dei nidi pubblici e privati, incentivando gli strumenti di welfare aziendale e lo sviluppo di professionalità dedicate al work-life balance, operando la riforma dei congedi parentali e di paternità, e quella delle detrazioni fiscali per i figli e i bonus verso un assegno unico. -Il sostegno per le donne vittime di violenza, quale ad esempio l’istituzione del reddito di libertà, l’accompagnamento all’inserimento nel mondo del lavoro e il rafforzamento dei centri anti-violenza, delle case rifugio. Per quanto riguarda bambini, ragazzi e giovani, il Comitato propone interventi puntuali a protezione di bambini e adolescenti in condizioni di povertà e/o vittime di violenza, quali l’istituzione di un fondo di contrasto alla povertà alimentare minorile, l’istituzione di una “dote educativa” (connessa ad un piano educativo di sostegno personalizzato) e il potenziamento del Servizio Civile. Fonte: Corriere Leggi anche Matteo Salvini:"Conte è finito, andiamo a votare in autunno" Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo