La Procura di Milano ha aperto un'indagine sulla commessa di camici che sarebbe stata affidata alla ditta controllata da Andrea e Roberta Dini, cognato e moglie del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Lo si apprende da fonti investigative. Il fascicolo, gestito dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, è al momento a 'modello 45', cioè senza ipotesi di reato nè indagati. La vicenda è stata raccontata dal 'Fatto Quotidiano che ha anticipato una ricostruzione che andrà in onda questa sera nel programma Report e riguarda la donazione alla Regione, tramite la centrale acquisti Aria, di un quantitativo di camici e altri dispositivi di protezione individuale per un valore di 513 mila euro da parte della società Dama, riconducibile alla moglie e al cognato di Fontana, avvenuta nel pieno dell'emergenza Covid. Intanto i gruppi di opposizione al Consiglio regionale della Lombardia, in vista della seduta di domani, chiedono che il governatore riferisca in Aula "sulle notizie di stampa attinenti alle forniture di dispositivi medici e del possibile conflitto di interessi". La richiesta è stata formalizzata con una lettera al presidente dell'Assemblea lombarda Alessandro Fermi. "I sottoscritti Consiglieri regionali chiedono che il Presidente della Giunta regionale voglia riferire all'Aula sull'effettivo svolgimento dei fatti e ci auguriamo fugare ogni ombra di dubbio sui fatti in oggetto o/e puntualizzare eventuali errori o inadempienze intervenute nel corso dei fatti in oggetto" si legge nel documento, sottoscritto da Fabio Pizzul (Pd), Andrea Fiasconaro (M5S), Niccolò Carretta (Azione), Patrizia Baffi (Italia Viva) e Michele Usuelli (+Europa). Fonte: Repubblica Leggi anche Lombardia, è polemica per il caso camici. Fontana passa alle querele. Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo

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