La notizia

Se fosse per lui, Giuseppe Conte farebbe durare gli Stati Generali quanto la guerra dei Trent’anni. Ossia vorrebbe tutti con lui tra gli stucchi e le magnificenze della casina di Villa Pamphilj per un trentennio. Ma come si fa? Non si può. Ma sarebbe anche capace di accontentarsi di qualcosa di meno. Ecco, se gli Stati Generali che cominciano oggi raggiungessero la durata del congresso di Vienna sarebbe per lui una bella soddisfazione. Il congresso di Vienna si tenne al castello di Schönbrunn dal 1º novembre 1814 al 9 giugno 1815. Ossia: sette mesi. Ma purtroppo stavolta non si può neanche questo. Perché la politica è diventata più veloce. Ma neanche tanto.

Durata

Gli Stati Generali del governo in corso si dilungheranno per 10 giorni, più di quello celebri del 1789 che portarono alla rivoluzione francese e alla ghigliottina per chi lo aveva organizzato (Luigi XVI) e più del festival di Sanremo e con tanto di ospiti internazionali, oltre alle nuove promesse e ai big. E comunque la durata extra large del super evento con direttore artistico Casalino (ma il vero Amadeus è Giuseppi) è uno degli aspetti più gustosi. Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, si diverte così. “Gli Stati Generali di Conte dureranno 10 giorni – dice De Luca – come il Consiglio ecumenico di Nicea”. Ovvero il primo concilio ecumenico cristiano, convocato nel 325 dopo Cristo dall’imperatore Costantino che voleva ristabilire la pace religiosa e l’unità dogmatica messa a rischio da varie dispute. Esattamente come quelle che la maggioranza del governo sta attraversando in questi giorni.

Paragoni

Peró non c’è paragone tra la kermesse voluta da Conte e il concilio di Trento. Quello durò ben 21 anni, dal 1542 al 1563, sotto il pontificato di cinque papi (Paolo III, Giulio III, Marcello II, Paolo IV e Pio IV). Qui Papa Giuseppi 21 anni vorrebbe durare ma come si fa? In ogni caso, il vero paragone va fatto con la conferenza di Yalta. Duró dal 4 all’11 febbraio del 1945. Cioè sette giorni. In una settimana Stalin, Roosevelt e Churchill divisero il mondo e decisero la storia per oltre 50 anni, fino alla caduta del muro di Berlino. Conte ha a disposizione tre giorni in più di loro. E con un vantaggio di 72 ore, le decisioni che si prenderanno a Villa Pamphilj certamente cambieranno il mondo più di quanto abbiano fatto i tre grandi potenti di Yalta. A meno che non succederà come successe, ma poi in breve, negli Stati Generali di Luigi XVI il quale nel suo diario per descrivere che cosa ogni giorno si stava decidendo in quella grande assemblea consultiva usava una sola parola estremamente riassuntiva: “Rien” (niente). (Il Mattino) Leggi anche: Zone rosse, Conte: «Non ci fu ritardo, scelte condivise con la Lombardia». Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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