Il piano nazionale
Dopo una lunga attesa, alla vigilia dell'incontro di oggi a Villa Pamphili con i sindacati, gli Enti locali e Vittorio Colao, Giuseppe Conte ha diffuso ieri il master plan da cui prenderà vita il piano nazionale per le riforme e, in settembre, il recovery plan che servirà a incassare i 172 miliardi provenienti da Bruxelles. Sempre se, a luglio, il negoziato europeo andrà in porto. «E' la mia risposta alla richiesta di concretezza», ha spiegato il premier ai suoi collaboratori, «e questa è soltanto una prima sintesi che verrà arricchita e subirà cambiamenti anche in base alle indicazioni che arriveranno dal confronto dei prossimi giorni a Villa Pamphili». Insomma, «mancano ancora dettagli e progetti che verranno elaborati a breve».
Il piano di Conte
frutto del lavoro assieme al ministro dell'Economia Roberto Gualtieri e ai rappresentanti della maggioranza, è racchiuso in un foglio excel diviso in nove colonne. Titolo: «Progettiamo il rilancio». Un cocktail di iniziative già avviate, vecchie proposte e diverse idee nuove. Nessuna molto dettagliata.
Il primo tema è la digitalizzazione.
Sotto al titolo «Un Paese completamente digitale» c'è la rete digitale unica in fibra ottica e il 5G, investimenti per il rafforzamento della cybersecurity, l'intelligenza artificiale, la robotica e i servizi di cloud. Il secondo tema: «Un Paese con infrastrutture più sicure ed efficienti». Qui si parla di alta velocità Roma-Ancona, Roma-Pescara, completamento della Roma-Genova, estensione in Calabria. Oltre al «potenziamento del trasporto regionale».
Poi ci sono porti e aeroporti
L'ammodernamento della rete idrica, il rilancio dell'edilizia rurale e urbana, il rilancio dell'impiantistica sportiva. Sono poi descritti gli interventi per «un Paese verde e più sostenibile», quelli per un «tessuto economico più competitivo»: innovazione, rafforzamento delle imprese, sostegno all'export, tutela del reddito etc. Non manca «un piano integrato di sostegno per le filiere produttive» e «una pubblica amministrazione al servizio dei cittadini e delle imprese». Traduzione: la semplificazione amministrativa. Gli ultimi capitoli sono dedicati alla formazione e alla ricerca, all'«Italia più equa e inclusiva» e alla riforma della giustizia.(IlMattino)
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