È da sempre vicino ad Alex. Un passo indietro. Senza riflettori. Ma pensare ad Alex senza di lei non è possibile. Daniela è molto più che una moglie per Alex Zanardi. C’era quando lui si è risvegliato dopo l’incidente in Germania, senza gambe e con una vita diversa. Fu lei a raccontargli tutto, con dolcezza ma senza nascondere nulla.
Il racconto
Alex ascoltò e poi le chiese: «Ma posso ancora morire?» Lei lo guardò con un sorriso: «No». Lui ricambiò: «Allora saremo capaci di affrontare anche tutto questo. Insieme». Perché questa era la parola giusta per definire la loro vita. E il loro amore. Daniela era lì, dietro di lui, quando è avvenuto anche questo incidente.
Nelle parole di Paolo Bianchini, titolare dell’azienda vinicola Ciacci-Piccolomini, che si trovava proprio dietro Zanardi: «L’ho affiancato con la macchina — racconta — e un minuto prima dell’incidente mi ha detto di essere l’uomo più felice del mondo per poter pedalare in quel paradiso. Poi ho sentito un botto, lo stridore terribile di una lunga strisciata. Alex era a terra, respirava ancora. Sua moglie è scesa di corsa e si è gettata su di lui».
La reazione
Chi l’ha vista subito dopo ha capito la sua disperazione, la paura, confidata agli amici. «Ma non lo lascio solo», ha detto Daniela. Dopo l’operazione gli è vicino con la mamma di Alex e il figlio Niccolò. Si sono conosciuti quando lui correva in formula Cart e sposati nel 1996. Un amore passato attraverso i momenti difficili di una vita da ricostruire. Fra le case in Veneto e in Maremma hanno vissuto i momenti belli delle vittorie e delle cadute. A chi le dice: «Però bel marito che ti sei scelta». Risponde con ironia e saggezza: «Hai ragione, ma a lui è andata meglio».
Alex lo sa. Tutte le volte che ha cercato il suo sguardo nei momenti difficili. Gli ha dato forza. Come ora. Ancora una volta, come sempre, insieme. (Corriere della Sera)
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