Piccolo incidente per Salvatore Esposito, che si è rotto una gamba ed è stato ricoverato in ospedale: il celebre Genny Savastano della serie Gomorra lo ha fatto sapere ai suoi fan su Twitter, tranquillizzandoli e facendo loro sapere che non è niente di grave. Il post è a corredo di una foto che ritrae Salvatore sul letto dell'ospedale, sorridente e con il pollice alzato insieme a medici e infermieri. «Never back down!! State tranquilli non è nulla di grave, qualche giorno e tornerò più forte di prima!!! Volevo ringraziare il professor Domenico Falco, la sua equipe, la direzione dell'Ospedale e tutti i dipendenti che mi hanno trattato come un KING!! #Stasenzapensieri», scrive Salvatore Esposito.

Scampia la Vela Verde non c’è più: demolito il simbolo di Gomorra di Salvatore Esposito

La Vela Verde non c’è più. È stata fatta a pezzi dalla “pinza” della “Superlong 980 Demolition”, la gru da 130 tonnellate che ha “morso” fino a sgretolarlo il simbolo di Gomorra. Ieri la grande escavatrice cingolata ha terminato il suo compito iniziato il 20 febbraio scorso. Oggi e domani sarà smontata e lascerà Scampia Dei 50 mila metri cubi di cemento armato della Vela Verde è rimasto su solo un piccolo rudere che sarà abbattuto entro sabato o al massimo nei primi giorni della prossima settimana con l’uso di escavatori più piccoli rispetto alla “superlong” alta oltre 40 metri.
Commozione nel cantiere. Quando la pinza collocata all’estremità della gru ha assestato l’ultimo colpo, gli operai hanno esultato come a un gol decisivo della squadra del cuore e si sono abbracciati: missione compiuta. Esulta con loro anche Angelo D’Urzo, direttore della D&D costruzioni generali che ammette: “Abbiamo finito col fiatone. Di mezzo ci si è messa anche la pandemia.
Ci siamo dovuti fermare per mesi. Poi siamo ripartiti tra tante incognite, abbiamo ripreso fiato, ma terminare il tutto nei tempi previsti sembrava una missione impossibile. E invece qualcosa che appariva un sogno, giorno dopo giorno, è diventata realtà. Tutti noi proviamo una grandissima gioia. Questo, per le attese del quartiere e della città è molto più che un semplice lavoro da portare a conclusione”.
Gettato giù l’ultimo pezzetto di Vela si procederà alla frantumazione del materiale di risulta che dovrà essere portato in discarica dopo il via libera della Regione. Cosa che ancora non è avvenuta perché man mano che venivano staccati dalla struttura, quei resti sono serviti per realizzare le rampe necessarie all’azione di cingolati che hanno cancellato definitivamente la Vela Verde dallo skyline di Scampia.

Scampia, al via l’abbattimento della Vela Verde: i primi colpi nel silenzio dopo 40 anni di lotta

Demolizione che gli abitanti attendevano da anni. Ma questo è solo l’inizio del progetto chiamato “Restart Scampia” che prevede la riqualificazione urbana dell’intera area Nord. Cosa su cui il Comitato Vele insiste proprio per evitare che il programma resti monco. Le attese sono molto alte in un quartiere per troppo tempo etichettato come un ghetto, ne è consapevole l’assessore comunale all’Urbanistica, Carmine Piscopo, che cerca con attenzione le parole giuste per rassicurare chi ha speso una vita per una battaglia appena iniziata: “Siamo arrivati a un momento importante, ma è anche l’inizio del processo di rigenerazione dell’intera area di Scampia condotto insieme dalla collettività, istituzioni e università. Un ruolo fondamentale – sottolinea Piscopo – è stato svolto dagli abitanti e in particolare dal Comitato Vele a partire dalle prime istanze poste che hanno dato il via a un processo di grande portata anche per il modello partecipativo scelto per trasformare il territorio”. Leggi anche Napoli. Oggi inizia la fine di Gomorra: giù la Vela di Scampia, ma la rinascita è ancora lontana. Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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