Reddito di cittadinanza: è addio dopo l'accordo del governo? Ecco cosa succederà. Dopo lunghissimi giorni di attesa, è terminato all’alba di martedì 21 luglio 2020, la discussione sul Recovery Fund.

L'accordo si è concluso, dopo quattro interminabili giornate di scontri e discussioni. Attribuiti all'Italia quasi due terzi dei 720 miliardi di euro che compongono il fondo complessivo comunitario destinato a risollevare i Paesi appartenenti all'Unione Europea, in seguito all'emergenza del Coronavirus.

Ma a quale costo? L'Italia infatti è stata fortemente criticata da alcuni dei Paesi cosiddetti Frugali, tra cui in particolare l'Olanda e l'Austria. Tra gli aspetti su cui si è discusso di più durante le accuse all'Italia spiccano due argomenti centrali. Ovvero il sistema pensionistico italiano e il reddito di cittadinanza.

È per questo che oggi più che mai ci si interroga sul destino della nuova riforma pensioni 2021 e sulla possibile proroga per gli anni successivi del reddito di cittadinanza.

Ecco tutti i dettagli sul reddito di cittadinanza e quali saranno le prospettive future per il sostegno economico volto a sostenere i cittadini italiani in difficoltà in seguito all’accordo sul Recovery Fund.

Reddito di cittadinanza: di cosa si tratta

Il reddito di cittadinanza rappresenta un sostegno economico attraverso cui il Governo italiano mira ad un reinserimento dei cittadini nel mondo del lavoro. Questa misura di contrasto alla povertà è stata introdotta in seguito all’approvazione del decreto legge n.4 del 28 gennaio 2019.

Secondo quanto disposto dal decreto legge, coloro che potranno beneficiare del sostegno economico ottenuto grazie al reddito di cittadinanza, avranno a disposizione un’apposita carta di pagamento elettronica: la Carta Reddito di Cittadinanza.

Il tempo di decorrenza del reddito di cittadinanza è rappresentato dal mese successivo rispetto a quello di presentazione della domanda stessa. Il cittadino italiano con i requisiti necessari per poter accedere al reddito di cittadinanza, una volta avuto accesso al beneficio, si vedrà riconosciuto il sostegno economico automaticamente ogni mese sull’apposita Carta, fino alla durata di un periodo massimo di 18 mesi.

Tuttavia, dopo un mese di sospensione del pagamento, il cittadino italiano se ancora in possesso dei suddetti requisiti, potrà accedere nuovamente al reddito di cittadinanza.

Chi può accedere al reddito di cittadinanza

Il reddito di cittadinanza è volto ad aiutare quei cittadini italiani in difficoltà economica verso un reinserimento all’interno del mondo del lavoro e verso una nuova inclusione sociale.

A questo proposito, il reddito di cittadinanza è erogato ai nuclei familiari che risultano presentare una situazione economica sfavorevole, in seguito alla verifica  da parte dell’INPS di determinati requisiti economici, di residenza e di cittadinanza.

Quali sono i requisiti per accedere

I cittadini italiani che hanno intenzione di fare richiesta per accedere al reddito di cittadinanza, dovranno presentare al momento della domanda il possesso di determinati requisiti.

Infatti per poter usufruire del reddito di cittadinanza, è necessario che il cittadino sia in possesso di specifici requisiti economici, di cittadinanza e di residenza, in maniera categoricamente congiunta.

In merito ai requisiti di cittadinanza e di residenza, è specificato che si potrà ricevere il reddito di cittadinanza esclusivamente se si è cittadino italiano o appartenente ad uno dei Paesi dell'Unione Europea. Invece, nei casi in cui il cittadino che intende fare richiesta del beneficio, è di un Paese terzo, dunque proveniente né dall'Italia né da altri Paesi europei, potrà accedere al reddito di cittadinanza, soltanto se in possesso di regolare permesso di soggiorno UE di lungo periodo (titolare quindi di protezione internazionale o apolide); o di un soggiorno permanente e familiare.

Inoltre, per poter accedere al reddito di cittadinanza, è richiesta anche la residenza in Italia da almeno dieci anni, di cui gli ultimi due anni dovranno essere in maniera continuativa.

I requisiti economici per accedere

A proposito dei requisiti economici, i cittadini italiani che vogliono usufruire del reddito di cittadinanzadovranno necessariamente appartenere ad un nucleo familiare, il cui ISEE non potrà essere superiore ai 9,360 euro.

Inoltre, il patrimonio immobiliare (sia in Italia che all'estero) dovrà avere un valore inferiore ai 30,000 euro. Tuttavia, occorre specificare che al fine della valutazione del patrimonio immobiliare del nucleo familiare non sarà considerata la casa di abitazione.

Ulteriori indicazioni sono state fornite in merito al patrimonio mobiliare, il quale dovrà essere:

Inferiore ai 6,000 euro per i cittadini italiani con un nucleo familiare composto da un solo membro;  ai 8,000 euro per i nuclei con due componenti e ai 10.000 euro per i nuclei familiari con tre o più persone (aggiungendo 1.000 euro per ciascun figlio a partire dal terzo).

Per quanto riguarda il reddito familiare, potranno accedere al reddito di cittadinanza soltanto coloro il cui reddito familiare non supera la soglia annua calcolata moltiplicando il valore di 6.000 euro per il parametro della scala di equivalenza.

Inoltre, non potranno accedere al reddito di cittadinanza coloro che sono in possesso di autoveicoli immatricolati per la prima volta nei sei mesi che precedono la domanda per accedere al beneficio. Oppure anche di autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc oppure motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, se immatricolati nei due anni precedenti la richiesta del sostegno.

È la fine del reddito di cittadinanza?

In questi giorni, una delle domande che tormenta i cittadini italiani riguarda proprio il rischio di dover dire addio al reddito di cittadinanza a causa dell'accordo sul Recovery Fund. Con questo l'Italia potrà accedere ai 208,8 miliardi di euro, suddivisi in 127,4 miliardi di euro come prestiti e di 81,4 miliardi di euro per quanto riguarda i trasferimenti.

Innanzitutto bisogna specificare che Giuseppe Conte, non ha rinunciato esplicitamente in alcun modo al reddito di cittadinanza durante le discussioni con gli altri premier europei.

Tuttavia, se l'Italia vuole accedere realmente ai soldi previsti dall'accordo sul Recovery Fund, sarà tenuta ad andare incontro anche al volere dell'Unione Europea.

Questo è dovuto a due meccanismi centrali che caratterizzano l'accordo stipulato tra i Paesi della Comunità UE: il Piano Nazionale di Riforme e la modalità di voto del Piano a maggioranza qualificata.

Infatti, l'accordo sul Recovery Fund ha previsto che ciascun Paese europeo per poter usufruire dei soldi deve necessariamente presentare alla Commissione UE entro l'inizio dell'autunno un Piano Nazionale di Riforme a cui si fa riferimento alle modalità di gestione e di utilizzo delle risorse comunitarie a cui avrà accesso.

Per quanto riguarda la modalità di voto, i ministri europei che comporranno la Commissione a Bruxelles voteranno il Piano presentato da ogni Paese attraverso un meccanismo di maggioranza qualificata.

In questo senso, una volta approvato il Piano, i Paesi potranno ricevere una prima parte delle risorse previste. Solo dopo aver dimostrato il raggiungimento degli obiettivi prefissati potrà poi ottenere la seconda parte dei fondi.

È per questo che c’è il rischio che il reddito di cittadinanza possa essere sacrificato al fine di introdurre nuove riforme più adatte al Piano da presentare alla Commissione UE.

Come richiedere il reddito di cittadinanza

Nonostante la conclusione dell’accordo sul Recovery Fund, al momento i cittadini italiani possono comunque fare richiesta del reddito di cittadinanza che resta tuttora in vigore.

I cittadini italiani che intendono fare richiesta del reddito di cittadinanza  potranno farlo a partire dal sesto giorno di ciascun mese fino alla fine di esso.

Per poter inviare la domanda, è necessario compilare e successivamente compilare il cosiddetto modulo SR180.Il suddetto modulo potrà poi essere inviato presso Poste Italiane, i Centri autorizzati di Assistenza Fiscale (CAF) o i patronati o in alternativa mediante la modalità telematica, facendo l'accesso al portale predisposto per l'invio (www.redditodicittadinanza.gov.it).

Inoltre per i cittadini appartenenti ad un nucleo familiare in cui uno o più componenti svolge un'attività lavorativa di tipo autonomo, d'impresa o subordinata, e i redditi all'interno dell'ISEE non sono rilevati per l'intera annualità, sarà necessario effettuare una comunicazione sul reddito presunto, attraverso il modello RdC/PdC Ridotto.

Qualora i beneficiari del reddito di cittadinanza dovranno dichiarare variazioni della situazione lavorativa, di reddito presunto per l'anno solare successivo, la presenza all'interno del proprio nucleo familiare di componenti in stato detentivo o ricoverati in istituti di cura o altre strutture a carico dello Stato, dovranno farlo attraverso una comunicazione obbligatoria tramite i moduli SR181 e SR182. Fonte: Trend Online Leggi anche Reddito di cittadinanza, pagamenti di luglio a cavallo col weekend Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo

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