Coronavirus, torna a salire la curva dei contagi in Campania. I dati
Questo il bollettino di oggi:
Positivi del giorno: 22
Tamponi del giorno: 1.675
Totale positivi: 5.077
Totale tamponi: 349.622
Deceduti del giorno: 0
Totale deceduti: 438
Guariti del giorno: 6
Totale guariti: 4.251
* Dati aggiornati alle 23.59 di ieri
Napoli, 9 agosto 2020 ore 17.00
Positivi al Coronavirus 8 ragazzi rientrati in Italia, sono stati in vacanza a Malta
Otto ragazzi tra i 17 e i 19 anni rientrati il 7 agosto da Malta, dove sono stati in vacanza per una settimana, sono risultati positivi al coronavirus. Lo comunica la Asl Roma 3. E’ stato avviato il contact tracing sui contatti stretti che al momento sembrano circoscritti.
La 18enne di Padova: «Ho preso il Coronavirus in Croazia, 7 giorni senza mascherina. Mi sento in colpa»
Il racconto della 18enne che ha preso il Covid in Croazia. Il virus arriva dall’ estero. Lo portano i migranti, i turisti ma anche i nostri giovani al rientro dalle ferie. E quest’ ultima è una scoperta relativamente recente.
In Veneto sono già 17 i positivi dei diversi cluster di vacanzieri. Quello vicentino, che conta nove persone (8 positive di ritorno dalla Croazia e uno dalla Spagna), e quello padovano, forse il più pericoloso.
Una comitiva di ragazzi di regioni diverse ha approfittato di un pacchetto organizzato da un’ agenzia bresciana che prometteva divertimento e svago. Il viaggio perfetto per festeggiare la maturità.
Sono partiti in un centinaio, di cui 13 padovani: 8 di questi sono tornati positivi. E se già oggi la situazione è questa i timori si concentrano su cosa potrà accadere dopo Ferragosto, con il primo rientro di massa dalle vacanze.
Leggerezza, questa la colpa di chi viaggia. Lo conferma una delle 18enni padovane partite per la Croazia che, assieme alle amiche, ha messo da parte la mascherina, il distanziamento e la cautela:
«La situazione sembrava così tranquilla – racconta – nessuno indossava la mascherina, né gli animatori sul posto né il conducente del pullman che ci ha portato sull’isola di Pag. Ci siamo fatte condizionare». Doveva essere un viaggio di una settimana, uno dei più importanti, quello che da tradizione arriva dopo la maturità.
«Saremo stati complessivamente un centinaio suddivisi su due pullman, c’erano ragazzi della nostra età di regioni diverse. Ogni giorno c’erano delle attività organizzate in discoteca o in spiaggia e la sera si andava a ballare: era all’ aperto, quindi abbiamo creduto non servisse la mascherina».
Poi il ritorno, sempre in pullman, il rientro a casa e i primi sintomi che compaiono.
«Ho sentito mal di gola e avevo la febbre, ma credevo fosse colpa dell’ aria condizionata, non era la prima volta che mi succedeva.
Poi è arrivato il mal di testa e ai muscoli, la difficoltà a respirare. All’inizio non ho pensato subito al Coronavirus, poi ho visto l’esito e mi sono sentita malissimo — confessa la giovane —.
Più che altro mi dispiace per la mia famiglia e gli amici che ho visto al rientro. Mi sento in colpa per averli messi in questa situazione. Sono tutti negativi ma devono restare in isolamento 14 giorni e non faranno le vacanze». Lei resta confinata nella sua stanza dove guarda serie tv, chiama le sue amiche e si prepara al test d’ ingresso all’ università.
«Con il senno di poi forse avrei rimandato il viaggio all’ anno prossimo – dice, la voce un po’ incerta -. È che con tutto quello che abbiamo passato, la maturità stravolta e la quarantena ho pensato meritassimo questa vacanza.
Riconosco la troppa leggerezza, da oggi in poi indosserò sempre la mascherina». (Corriere)
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