La famosa Sonrisa chiusa prudenzialmente dall’ASL per tre casi di Coronavirus Covid-19 ricoverati a Napoli tutti in buone condizioni. Come riporta Metropolis, il Comune di Sant’Antonio Abate ha provveduto alla chiusura temporanea del famoso castello delle cerimonie. Uno screening è stato predisposto per dipendenti e ospiti . Della vicenda ne parla anche Il Mattino. Febbre e malessere in vacanza, rientro anticipato e isolamento per una famiglia di Sant’Antonio Abate: è tornato così l’incubo contagi nella cittadina dei Monti Lattari. Ed è scattata la chiusura per la Sonrisa, il Castello dei matrimoni reso famoso dal reality «Il boss delle cerimonie», del cui entourage fanno parte le tre persone risultate positive al Covid. A comunicare il primo positivo è stato ieri mattina il sindaco Ilaria Abagnale che ha parlato di un uomo tuttora ricoverato presso il Cotugno di Napoli. Ieri pomeriggio altri due positivi sono stati portati presso lo stesso nosocomio. Tre persone, tutte dello stesso nucleo familiare e in buone condizioni generali, ma che di fatto hanno fatto scattare le misure di sicurezza. Il dipartimento di prevenzione dell’Asl Na3 Sud ha chiesto così al sindaco di disporre la chiusura della struttura ricettiva. Ieri sera il provvedimento è stato firmato dal sindaco Abagnale che ha disposto la chiusura dello Sonrisa fino «all’acquisizione delle risultanze dei tamponi effettuati». Si tratta di una misura preventiva, scrive il primo cittadino, che servirà per igienizzare gli ambienti ed eseguire i tamponi su tutto il personale e le persone che possono aver avuto contatto con i positivi in questi giorni.

L’ORDINANZA

«In considerazione dalle indagini epidemiologiche in corso – si legge nell’ordinanza la persona positiva, nei 14 giorni prima dell’insorgenza dei sintomi, ha frequentato la struttura ed ha avuto contatti con molti soggetti impegnati nell’attività». È stata quindi «proposto, a tutela della salute pubblica, di emettere ordinanza di sospensione temporanea di ogni attività ristorativa e recettiva, almeno fino all’acquisizione delle risultanze dei tamponi effettuati». E sono già stati 70 i tamponi eseguiti ieri, i cui esiti sono attesi in giornata. Il mini focolaio, che ora preoccupa i comuni dei Lattari, sarebbe partito da una vacanza. Il malessere durante il soggiorno ha indotto la famiglia a rientrare prima e sottoporsi ad un isolamento preventivo. Una decisione che potrebbe aver limitato il contagio nei confronti di tutte le persone che sono entrate in contatto con i positivi. «In casi simili è necessaria l’indagine epidemiologica spiega il direttore sanitario dell’Asl Gaetano D’Onofrio risalire a tutti i contatti del primo positivo è il lavoro che in queste ore stiamo facendo».

L’INVITO

L’uomo che ha fatto scattare l’allarme ha 55 anni ed è ricoverato da tre giorni presso il Cotugno. Dopo le prime ore di apprensione le sue condizioni sono ora migliorate e fanno ben sperare per una ripresa completa e veloce. «L’invito a proteggersi tuttora da questo male non è un’esasperazione – scrive il sindaco Abagnale in una nota pubblica – né un mero ripetersi di nozioni considerate erroneamente come obsolete: è reale, lo è oggi come lo è stato nel primo annuncio partito dalla Presidenza del Consiglio dei ministri: nulla è variato». In tanti commentando il post del primo cittadino avevano puntato il dito contro il nuovo parco inaugurato a inizio estate dall’amministrazione. Luogo di incontro e gioco per i bambini, serbatoio di contagi per alcuni. Tanto da indurre il sindaco a specificare che «il concittadino non è mai stato al parco naturale, quindi non ha contagiato e non ha contratto il virus al parco», ha scritto su Facebook, aggiungendo l’invito «a rispettare le regole. Per quanto riguarda la mascherina all’aperto – ha concluso – se la stessa non è obbligatoria non possiamo sanzionare inventandoci una norma che non esiste. Alla base di tutto vi è innanzitutto il buon senso». (Positano News)

Addio al Castello delle Cerimonie: Real Time chiude il programma

Addio al Castello delle Cerimonie. Il noto programma di Real Time non andrà più in onda. Triste notizia per i fan del programma televisivo “Il boss delle cerimonie“, ribattezzato “Il castello delle cerimonie” dopo la morte del “boss” Don Antonio Polese. La trasmissione in onda su Real Time (canale 31 del Digitale Terrestre) da ormai sei anni, sarà interrotta. Il motivo di tale interruzione del reality ancora non è precisato, tuttavia la decisione è che Real Time non trasmetterà più, almeno per il momento, nuove puntate.

L'interruzione

Uno dei motivi di questa decisione da parte di Real Time si ipotizza, potrebbe essere legato all’emergenza Coronavirus. E al conseguente annullamento di molti matrimoni per i pericoli di assembramenti e del mancato distanziamento sociale. Anche se non vi saranno telecamere il Castello delle cerimonie (il Grand Hotel La Sonrisa), situato a Sant’Antonio Abate (NA), rimarrà comunque aperto al pubblico, per tutti coloro che vorranno celebrare il loro matrimonio, o semplicemente godersi un pranzo o una cena.

Don Antonio Polese, chi era Il Boss Delle Cerimonie?

La sua morte ha creato un vuoto che è stato subito colmato, almeno dal punto di vista pratico, da Imma Polese e da Matteo Giordano, rispettivamente figlia e genero, che hanno deciso di prendere in mano l’attività di famiglia anche se, comunque, prima della sua salita al cielo, erano già ben inseriti all’interno dell’impresa di famiglia. Non è stato affatto facile far ripartire con un vuoto enorme nel cuore e nell’animo tutta l’azienda. Don Antonio, infatti, era un uomo non solo competenze nel suo lavoro ma anche e soprattutto carismatico. Un vero e proprio punto di riferimento per più generazioni, un esempio da imitare e seguire per moglie, figli e nipoti. Insomma, la sua figura rimarrà sempre nei cuori non solo della moglie ma anche e soprattutto di chi l’ha amato (VesuvioLive/Youmovies). Leggi anche Bonus 600 euro ai deputati, trovati i primi due nomi. Ecco chi sono Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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