Campania, commissariato il comune di Marigliano. Il prefetto di Napoli ha nominato il commissario Roberto Esposito
Il Prefetto di Napoli, Marco Valentini, a seguito delle dimissioni del Sindaco del Comune di Marigliano, divenute efficaci ed irrevocabili alla data odierna, ha avviato la procedura di scioglimento del consiglio comunale e, per motivi di grave ed urgente necessità, ha sospeso il consiglio comunale e nominato Commissario prefettizio il Viceprefetto Roberto Esposito, incaricandolo della provvisoria amministrazione dell'Ente. (askanews)
Voti di scambio nel Napoletano: arrestato sindaco di Marigliano. Succedeva il 21 luglio
I carabinieri hanno arrestato Antonio Carpino, avvocato penalista e sindaco in carica del Comune di Marigliano, nel Napoletano, e Luigi Esposito, detenuto in regime di 41bis.
Sono ritenuti gravemente indiziati, del reato di “scambio elettorale politico-mafioso” e anche di “corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso”.
Voti di scambio e corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso
Secondo quanto riportato da Voce di Napoli vi sarebbe un’ordinanza cautelare di custodia in carcere eseguita dai carabinieri nei confronti di Antonio Carpino. Avvocato penalista e sindaco in carica del Comune di Marigliano (Napoli), e di Luigi Esposito, detenuto in regime di 41bis.
Arrestato il sindaco di Marigliano
Secondo quanto si apprende da una nota del Comando provinciale sono ritenuti gravemente indiziati, in concorso tra loro e con i collaboratori di giustizia Cristiano Piezzo, Massimo Pelliccia e Tommaso Schisa, del reato di “scambio elettorale politico-mafioso”. Ed anche di “corruzione elettorale aggravata dal cd. metodo mafioso”, commessi a Marigliano, dall’ottobre 2014 al giugno 2015.
I militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione al provvedimento emesso dal Gip. dei Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.
Non accade solo in Campania
Accadeva lo scorso giugno. L’ex sindaco di Verona, Flavio Tosi, è tra gli indagati nell’inchiesta della Dda di Venezia che ha portato a 26 misure cautelari, tra cui 23 arresti, a carico di un’associazione criminale attiva nel capoluogo veneto.
Si tratta di un’organizzazione riconducibile alla cosca della ‘ndrangheta degli Arena-Nicosia. L’accusa contro Tosi è di concorso in peculato.
Nell’inchiesta i reati ipoitizzati, a vario titolo, sono quelli di associazione mafiosa, truffa, riciclaggio ed estorsione.
Tosi è invece accusato di concorso in peculato in relazione alla distrazione da parte dell’ex presidente della municipalizzata dei rifiuti Amia, Andrea Miglioranzi. (Tgcom24/Vocedinapoli)
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