Beneficiari del Reddito di Cittadinanza dovranno lavorare dalle 8 alle 16 ore per il Comune di Napoli. E’ stata approvata la delibera di Giunta Comunale su proposta dell’Assessore alle Politiche Sociali e al Lavoro Monica Buonanno.
Apposte le firma del Vice Sindaco Panini e degli Assessori de Majo, Galiero, Piscopo, del Giudice, Felaco. L’obiettivo è l’avvio dei Progetti Utili alla Collettività nell’ambito dell’attuazione del Reddito di Cittadinanza.
Si parte con una delibera di indirizzo per l’attuazione dei progetti utili alla collettività secondo le modalità ed i requisiti previsti dal Ministero. Sarà un primo sforzo necessario per il passaggio dall’assistenza al lavoro, verso cui tende l’Amministrazione comunale.
I PUC sono uno strumento importante per avvicinare i beneficiari di reddito di cittadinanza al mondo del lavoro, provando a colmare divari formativi e di competenze trasversali.
LA NORMA SUL REDDITO DI CITTADINANZA
L’obiettivo è sostenere il percorso completo previsto dalla norma sul reddito di cittadinanza, oltre che rafforzare il sistema di competenze locali verso percorsi di sviluppo.
Portata avanti, in questi mesi, un’approfondita analisi in merito ai reali bisogni del territorio e della città. I progetti PUC che saranno messi in campo, infatti, partono proprio dalle esigenze della collettività.
I percettori del contributo andranno a supportare i settori della cultura, del sociale, dell’arte, dell’ambiente e della tutela dei beni comuni.
“A Napoli – si commenta dall’assessorato al welfare –
sono 63.000 i nuclei familiari beneficiari della misura, di cui la metà potenzialmente in carico ai servizi sociali territoriali, un numero importante che non spaventa perché si è convinti di poter assicurare ai beneficiari un’occasione di crescita.
I PUC rappresentano infatti l’applicazione del principio di restituzione sociale, che porta il beneficiario di un sostegno (in beni o servizi) ad impegnarsi a favore della comunità locale, come riconoscimento del sostegno ricevuto, ma soprattutto come atto mediante il quale si pongono le basi per la sua integrazione in un sistema di opportunità presenti sul territorio”.
I soggetti beneficiari del reddito svolgeranno le loro mansioni a favore della comunità per almeno otto ore settimanali. All’occorrenza aumentabili fino ad un massimo di 16 ore, come prevede la norma. Fonte: Internapoli
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