Gioele, parla l'ex carabiniere: "Ha accompagnato i miei passi verso di lui"

"Uno si deve immedesimare nella testa di un bambino di 4 anni che rimane la', da solo. La' e' buio pesto, l'unica cosa che si vede e' la luna. Ho pensato che il bambino andava verso di la'. Ho percepito qualcosa, non visto, percepito. Qualcosa che non mi convinceva. Sentivo un odore non gradevole. Appena ho cominciato ad alzare quegli alberi, purtroppo. Puo' essere che Gioele stesso abbia accompagnato i miei passi fino a lui...". Lo ha detto Giuseppe Di Bello, l'ex carabiniere oggi in congedo, che ieri mattina ha dato la segnalazione del ritrovamento di resti umani nelle campagne di Caronia. Il volontario, con l'amico Francesco Radici, si era unito alle ricerche del piccolo Gioele, dopo l'appello lanciato dal padre Daniele Mondello. Oggi e' previsto il prelievo del Dna dei resti per compararlo con quello del padre di Gioele, Daniele Mondello e il riconoscimento di alcuni indumenti. Fonte ItalPress

Ricerche Gioele, parla l’ex carabiniere che ha trovato i resti: “Corpicino straziato dagli animali”

L’uomo aveva con se’ un falcetto con cui si e’ fatto strada tra la fitta vegetazione. Dopo la segnalazione dell’ex militare, sul posto si sono recati il procuratore di Patti, Angelo Cavallo, gli uomini della Scientifica e il medico legale per il lungo sopralluogo e i complessi rilievi. Ho cercato dove gli altri non sono andati e l’ho trovato. Trovarlo e’ stato un dono di Dio. Il povero corpicino era martoriato, straziato dagli animali”. Lo ha detto Giuseppe Di Bello, il 55enne ex carabiniere in congedo, originario di Capo d’Orlando che, come ha spiegato lui, alle 10.28 ha trovato i resti che per gli investigatori sono quasi certamente di Gioele, tra i cespugli di una collina di Caronia, a circa 200 metri dalla Messina-Palermo. “Era determinato a trovare quei poveri resti, munito di attrezzi. E’ partito presto per questo e li ha trovati purtroppo. E’ una cosa angosciosa”, ha raccontato Francesco Radici, amico dell’ex carabiniere. I due erano partiti insieme, dopo l’appello del papa’ di Gioele, poi si erano separati. (AGI) “Le zone sono esaminate a vari livelli. Ci sono livelli in cui si cerca una persona viva, ci sono livelli in cui si cerca qualcosa di più con un’altra intensità. Poi ci sono livelli in cui si cercano parti introvabili e si va con un’altra intensità di ricerca che comunque è stata fatta”. Lo ha detto il vicecomandante del comando provinciale dei vigili del fuoco di Messina ing. Ambrogio Ponterio, a proposito del ritrovamento di resti che presumibilmente appartengono al piccolo Gioele. E’ “arrivata questa persona, che è un conoscitore dei luoghi, con strumenti atti a farsi spazio tra la vegetazione (un falcetto ndr) – dice – aveva un falcetto che gli consentiva di passare dove passano gli animali”. A chi fa notare che sono stati usati dei droni senza trovare il corpo, risponde: “Mi perdoni, i droni dall’alto con questa fitta vegetazione riescono a vedere anche a terra? Non ci riescono”. (Ter/Adnkronos) Leggi anche Trovati resti di Gioele: dubbi sui metodi delle ricerche
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