"Sono rimasto fortemente colpito, anche scioccato, mi rendo conto che e' una parola forte dalla vicenda di Willy. Ecco perche' ho preferito prima parlare con i genitori del ragazzo, e poi rilasciare dichiarazioni. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, nel corso del punto stampa, al termine della sua visita a Beirut.
"Li ho chiamati, l'ho fatto in punta di piedi perchè non volevo essere invasivo in un momento di estremo dolore, pur facendo sentire la vicinanza del Governo. - ha detto Conte - Ho sentito un padre molto provato".
"Non spetta a me farmi carico delle investigazioni giudiziarie, se ci sara' o meno l'aggravante razziale lo decideranno i magistrati e affido all'autorita' italiana il compito di stabilire le responsabilita' e le giuste condanne. - ha concluso. Ma fermiamoci un attimo tutti a riflettere. Cosa diremo ai nostri figli? Io ho un figlio di 13 anni, cosa gli diro'? Di non intervenire se vede una lite? Che cieca violenza si e' scatenata nei confronti di un ragazzo che e' intervenuto per sedare una lite? Interroghiamoci su questo". (ITALPRESS)
Omicidio Willy, oggi a Colleferro è il giorno della rabbia: “Fanno i grossi con i ragazzini”
A Colleferro oggi e’ giorno di mercato. Il via vai tra le bancarelle di fiori non si arresta: sono tutti li’ per portare poi una rosa bianca, un ciclamino, una margherita a Willy Monteiro Duarte. Tra piazza Italia e largo Oberdan, a due passi dal Comune, proprio dietro alla caserma dei Carabinieri, dove il 21enne di Paliano e’ stato pestato di botte fino alla morte nella notte tra sabato 5 e domenica 6 settembre, padri e madri di famiglia, anziani, ragazze e giovani si stringono in suo ricordo, con parole di rabbia, sconcerto e lacrime.
Omicidio Willy, “Fanno i grossi con i ragazzini”
“Fanno i grossi con i ragazzini, a menare i ragazzini sono buoni tutti quanti”, urla un uomo. Poco piu’ in la’ un amico di Willy guarda a terra e schiva le telecamere, gli occhi vuoti. “Era un bravissimo ragazzo, il piu’ bravo tra noi, lavorava sempre, lavorava per la famiglia”, dice con un filo di voce.
Lui c’era quella sera alla movida di Colleferro, davanti ai locali dall’altra parte della strada, ma non quando il suo amico era tra le mani dei cinque coetanei indagati per omicidio. “Non li conoscevamo ma facevano sempre cosi’, andavano in giro a pestare la gente e poi via- continua- Ieri, quando sono stato in caserma, ho incontrato altri ragazzi picchiati da loro”.
Davanti allo stuolo di fiori e maglie della Roma, la squadra del cuore di Willy, per i cinque tornano gli appellativi di ‘bestie’ e ‘belve’, ma c’e’ rabbia anche verso le forze dell’ordine.
“Io mi meraviglio dei Carabinieri perche’ stanno proprio qui a fianco, puo’ essere che non sentono che un ragazzo sta per morire, non si affacciano?”, si chiede un uomo. Risponde un papa’ di una coetanea di Willy, che nella cittadina in provincia di Roma fa il parrucchiere: “Io ci vivo qui e fatti del genere non si sono mai sentiti.
“Lo facevano di frequente”
Non li conoscevamo questi ragazzi, ma sappiamo che facevano queste cose di frequente. Quindi era una cosa che si poteva evitare benissimo se le forze dell’ordine fossero intervenute gia’ prima”. “L’ho conosciuto io Willy, l’altro anno all’albergo (il giovane lavorava all’Hotel degli amici ad Artena, ndr)- racconta alla Dire una maestra in pensione- Abbiamo parlato per mezz’ora, un ragazzo speciale.
Mi avevano colpito il suo coraggio, la sua voglia di vivere, mi aveva raccontato che voleva diventare chef, che era un tifoso della Roma, mi aveva regalato una rosa. Io sono stata maestra qui a Colleferro 45 anni, e questo mi e’ sembrato un mio alunno, sto male da due giorni. Io abito in piazza, proprio qui vicino al Comune, sento tutti i venerdi’ la caciara quando escono alle 3 da questa movida- sottolinea l’ex insegnante- Sempre risse alle 3 di notte, una volta mi sono affacciata perche’ ho sentito le grida. Ma quella notte no, non ho sentito niente”.
“Il tuo sorriso continuera’ ad illuminare la piazza e i vicoli del nostro paese- si legge su un foglietto di taccuino adagiato sui fiori. Nei nostri cuori sarai sempre vivo”. Willy “cieli blu”, Willy “supereroe”, persona “anormale”, perche’ “normale e’ fuggire da codardi, anormale e’ affrontare le ingiustizie”, si legge su un A4 plastificato.
“Fa male, fa malissimo”, commenta il papa’ di un amico di Willy. E’ venuto da Paliano con la moglie e la figlia a piangerlo nel luogo in cui si e’ spento per sempre per mano violenta. “Mio figlio e’ triste, non parla. Poteva esserci lui”. “Ciao Angelo mio Willy”, si legge accanto a una croce in ferro, piantata nel giardino. Un’ambulanza passa, le sirene rompono il silenzio piombato su Colleferro da due giorni, a ricordare che per Willy non sono servite. (Ara/ Dire)
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