De Luca fa un passo in dietro. Svolto oggi un incontro tra il presidente della Regione CAMPANIA Vincenzo De Luca e le organizzazioni di categoria, tra cui Confcommercio e Federalberghi CAMPANIA, per discutere del blocco a eventi e cerimonie con più di 20 persone stabilito dall'ordinanza regionale numero 75.

Secondo quanto riferisce Confcommercio CAMPANIA

"Il presidente De Luca ha accolto le argomentazioni delle associazioni, le quali hanno illustrato gli effetti devastanti di tale disposizione sulle filiere della ristorazione, della ricettività e del commercio, e ha annunciato che tale divieto verrà rimosso. Il tutto contestualmente a un rafforzamento delle prescrizioni di sicurezza per lo svolgimento delle cerimonie, come l'obbligo di comunicare preventivamente all'Unità di Crisi lo svolgimento degli eventi".

De Luca

Fa sempre sapere Confcommercio CAMPANIA, "ha inoltre confermato che per le aree mercatali non vi sono ulteriori prescrizioni e quindi l'attività può continuare senza restrizioni. De Luca - prosegue Confcommercio CAMPANIA - ha infine annunciato di voler avviare un tavolo di consultazione periodica, almeno ogni 2 settimane, sulle misure di contenimento da assumere e sui loro riflessi sulle imprese". Il presidente di Federalberghi CAMPANIA Costanzo Iaccarino e il direttore generale di Confcommercio CAMPANIA Pasquale Russo hanno espresso "grande soddisfazione per l'esito dell'incontro", sottolineando "l'ottimo risultato raggiunto col metodo del confronto con le categorie interessate". (Zca/Adnkronos)

LE CAUSE DELL’AUMENTO DEI CONTAGI IN CAMPANIA

Ho chiesto ragioni di incremento agli esperti della task force regionale. La prima valutazione che mi hanno proposto è questa: dal momento in cui a maggio abbiamo aperto tutto in Italia, per decisione del governo nazionale, è evidente che la Campania diventa la più fragile e la più esposta perché siamo regione con densità abitativa più alta d’Italia. Ancora più delicata la situazione della città metropolitana di Napoli e infatti il 65% dei nuovi positivi li ritroviamo tra le Asl di Napoli1, Napoli2 e Napoli3.

Secondo elemento utile a spiegare la nostra situazione:

Regioni del Nord usciti dall’emergenza pesante molto più tardi che rispetto alla Campania. Avranno dunque un ritardo nella ripresa del contagio autunnale.

Terza ragione oggettiva:

Noi facciamo uno screening sui positivi molto più alto di quello che prescrive il Ministero della Salute. Non ci limitiamo ai familiari diretti ma arriviamo alle amicizie e ai colleghi di lavoro. Anche negli ospedali facciamo dei controlli molto più ampi, mi hanno detto maniacali, su tutti quelli che entrano nelle strutture ospedaliere. Noi testiamo tutti, anche quelli che non hanno sintomi. Il nostro dato che forniamo al ministero dovrebbe essere epurato del 25%.

Vi sono poi ragioni non legate a dati oggettivi come quelli esposti sopra

Il primo dei motivi soggettivi che ha determinato incremento numero positivi è rappresentato da comportamenti irresponsabili. Fino a quando decidevamo in maniera autonoma cosa fare abbiamo avuto esempi di correttezza dei nostri concittadini. Dopo l’estate, a cominciare da agosto, c’è stata diffusione enorme comportamenti totalmente irresponsabili. Come fosse dilagata idea che Covid non esistesse più- Bisogna tornare alla responsabilità anche perché rispetto alla primavera scorsa sono in campo due aggravanti: riapertura scuola e arrivo influenza autunnale. Senza responsabilità problema diventa serio. Leggi anche: Conte, in arrivo nuovo decreto: tornano restrizioni e divieti in Italia Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
Tortoreto in lacrime per Renato Di Remigio: addio a un giovane papà
Omicidio Marco Vannini, i genitori: “Dopo cinque anni possiamo iniziare a elaborare il lutto”