AGGIORNAMENTO 14 OTTOBRE ORE 19,40 - Firmata la nuova ordinanza
Nuova ordinanza firmata oggi dal Presidente della Regione Campania
Vincenzo De Luca che contiene ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. I punti salienti dell’ordinanza sono i seguenti:
All’esito dell’entrata in vigore del nuovo DPCM 13 ottobre 2020 e dell’ordinanza regionale n. 78 di data odierna:
- Per le attività dei ristoranti, pizzerie, pub, vinerie e simili, trovano applicazioni le disposizioni del DPCM 13 ottobre 2020 (attività consentite fino alle 24 con servizio al tavolo, fino alle 21 in assenza di servizio al tavolo);
- peri bar, gelaterie, pasticcerie ed esercizi similari, è disposto l’obbligo di chiusura dalle ore 23,00 alle ore 05,00 del giorno successivo, nei giorni dalla domenica al giovedì, fatto salvo quant’altro previsto dal DPCM 13 ottobre 2020 (attività consentite fino alle 24 con servizio al tavolo, fino alle 21 in assenza di servizio al tavolo);
- lo svolgimento di sagre e fiere e, in generale, di ogni attività o evento il cui svolgimento o fruizione è consentito solo in forma statica e con postazioni fisse;
- è confermatala vigenza del Protocollo per le attività di Wedding e cerimonie allegato all’Ordinanza n.76 del 3 ottobre 2020 (con obbligo di nomina dei responsabili di sala e cucina per il rispetto delle norme anti COVID) ferme le limitazioni al numero dei partecipanti imposte dal DPCM 13 ottobre 2020;
- l’attività di jogging, ove svolta sui lungomari, nei parchi pubblici, nei centri storici, e comunque in luoghi non isolati, è soggetta alla limitazione oraria: ore 06,00- ore 8,30; negli altri casi è consentita senza limiti d’orario, fermi in ogni caso gli obblighi di distanziamento DPCM 13 ottobre 2020;
Altre disposizioni
- ai gestori delle sale gioco e scommesse è fatto obbligo:
- a) di consentire l’ingresso nei locali di esercizio soltanto previa disinfezione delle mani con soluzioni idroalcoliche e misurazione della temperatura corporea, vietando l’ingresso ove essa risulti superiore a 37,5°C;
- b) di limitare la presenza dell’utenza all’interno dei locali in modo tale da garantire il rispetto di un distanziamento minimo di 1,5 metri tra le persone;
- c) di adottare ogni misura, anche organizzativa, volta a scongiurare ogni assembramento anche all’esterno, pena la sospensione dell’attività e le ulteriori sanzioni previste.
- Sono confermati i Protocolli di settore approvati con precedenti ordinanze regionali nonchè l’obbligo di porre a disposizione, all’ingresso e all’interno dei locali, soluzioni idroalcoliche igienizzanti e di subordinare l’ingresso da parte degli utenti alla avvenuta igienizzazione delle mani e alla protezione delle vie respiratorie attraverso l’uso della mascherina.
- Resta confermato l’obbligo di indossare le mascherine anche all’aperto, oggi espressamente previsto dal DPCM 13 ottobre 2020.
Come anticipato, è stata firmata l'ordinanza
Nella
nuova ordinanza che sarà firmata dal presidente De Luca verranno uniformate le normative regionali e nazionali emanata dall’ultimo Dpcm. Date le restrizioni contenute nel decreto, non dovrebbero essercene di ulteriori in Campania. A riportare la notizia è
Il Mattino.
Si tratterà per lo più di un lavoro burocratico: il Dpcm nazionale infatti, come dimostrano le regole sulle movida, risulta più restrittivo dell’ultima ordinanza emanata dal governatore campano. E, naturalmente, non ci sarà una ulteriore restrizione da parte di quest'ultimo. O, almeno, così dovrebbe essere.
Stretta sui trasporti in Campania
Grande attenzione è riservata ai trasporti e al suo indice di capienza. Dall’attuale 80% si scenderà al 60%, anche se il Governo ipotizza addirittura il 50. Se n’è discusso nella mattina di ieri in una riunione tra
Luca Cascone, il consigliere regionale delegato ai trasporti, con le associazioni di categorie e i responsabili delle aziende.
Qui si è fatto noto che si andrà verso una riduzione della capienza. Ma non ci sarà nessun anticipo da parte della Regione Campania perché la materia è al centro di un vertice tra la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, e le associazioni rappresentative delle aziende del trasporto pubblico locale, i rappresentanti della Conferenza delle Regioni, di Anci e di Upi. Al centro dell'incontro il confronto sulle misure di contenimento dei contagi sui mezzi pubblici che in questo periodo sotto pressione proprio a causa della scuola.
La riduzione della capienza, ad ogni modo, dovrebbe essere accompagnata da una riduzione della pressione degli utenti. Nuove norme quindi che disciplinino
orari scaglionati di ingresso per scuole ed uffici pubblici.
Contagi in aumento in Campania, la situazione è grave: “Treni e bus strapieni, il governo faccia qualcosa”
C’è anche Napoli, in Campania, nell’invettiva di Codacons contro la situazione dei trasporti pubblici nelle grandi città. Veicolo – secondo il presidente dell’associazione Carlo Rienzi – di sicuro contagio. "Le immagini circolate negli ultimi giorni attestano come nelle città italiane, a Roma come a Napoli, (in Campania) e Milano, i mezzi pubblici viaggiano spesso strapieni.
Si oltrepassa la capienza massima consentita dalla legge, mettendo seriamente a rischio non solo la salute dei passeggeri ma anche quella dell’intera collettività”. Questo è quanto afferma il Codacons, che chiede un intervento del Governo per garantire sicurezza e salute pubblica sul fronte dei trasporti.
”Dinanzi all’incapacità di Regioni, Comuni e società dei trasporti di evitare assembramenti di passeggeri su bus, metro e tram. Non c’è altra via che limitare la capienza massima sui mezzi pubblici, che deve essere subito ridotta al 50% – afferma il presidente Carlo Rienzi. Il preoccupante aumento dei contagi registrato nel nostro paese non può essere combattuto solo nei luoghi della movida. Ma occorre partire dai servizi di cui usufruiscono ogni giorno milioni di italiani”.
”Per questo chiediamo di portare la capienza massima dei mezzi pubblici al 50%. Aumentando il numero di bus, metro e tram in circolazione e diversificando gli orari di apertura di uffici e scuole. In questo modo evitiamo sovraffollamenti negli orari di punta – prosegue Rienzi.
E se i Comuni non saranno in grado di svolgere controlli presso le stazioni della metro e sui bus per vigilare sul rispetto delle norme, sarà inevitabile una denuncia in Procura nei loro confronti – come quella già presentata a Milano – per il reato di concorso in epidemia” – conclude il presidente Codacons. Fonte: Napoli Today
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