Ordinanza in Campania, De Luca sotto attacco: "Scuole chiuse e sale bingo aperte, sbagliato"
"Le scuole chiuse e le sale bingo aperte. Non sono d'accordo con la nuova ordinanza". A sostenerlo e' il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto, rieletto da poco alla guida del Comune. "Sono consapevole e preoccupato, sia come genitore che come sindaco, per la repentina risalita della curva dei contagi - sottolinea Buonajuto - e che la situazione non debba essere sottovalutata, ma al contempo provo un senso di amarezza e di dispiacere per bambini e studenti che saranno privati di un momento di crescita e condivisione che puo' avvenire solo in classe".
De Luca chiude, locali e negozi in ginocchio dopo l’ordinanza in Campania: “Sarà crisi economica senza precedenti”
CAMPANIA. Per molte famiglie, attività commerciali ed imprese il presente è difficile ma il futuro potrebbe essere addirittura catastrofico. E non è una esagerazione. La crisi economica provocata dalla pandemia di coronavirus sta colpendo forte. Se poi a tutto questo si aggiungono anche scelte dure da parte di chi guida la Regione che si abbattono sulle attività, allora ecco servita la tempesta perfetta.
Dalla nuova stretta voluta dal Governatore De Luca mirata a salvaguardare la salute dei cittadini innanzitutto, ne escono con le ossa rotta negozi, bar e ristoranti. Non se la cava nemmeno il mondo del centro commerciale: poca gente, pochi affari. Una situazione che sta riguardando in questo momento tutte le province della Campania. Fonte: Salerno Notizie
Ordinanza in Campania, la rabbia delle mamme contro De Luca: “Ridateci la scuola”
Ci sono bambini con lo scudo di Capitan America, altri con i gessetti colorati e scrivono sui blocchi di cemento posti davanti all’ingresso di palazzo Santa Lucia, a Napoli, sede della Regione Campania.
Tutti hanno la mascherina, nonostante in molti siano al di sotto dei 6 anni e ‘accompagnano’ i propri genitori nel secondo giorno di protesta contro l’ordinanza del governatore Vincenzo De Luca che chiude le scuole fino al 30 ottobre. Non ci sono solo mamme e papa’, ci sono anche insegnanti, esperti che tengono laboratori nelle scuole, ci sono gli autisti degli scuolabus che chiedono misure di sostegno economico.
“Ridateci la scuola”
Lo dicono in coro i manifestanti, che con se’ hanno uno striscione con la scritta “La scuola non e’ un virus”. “Ci preme dire, dopo la diretta Fb di ieri di De Luca che non siamo qui perche’ sottovalutiamo il rischio – ha detto Maria Carmen, mamma di Alfonso – ma per denunciare che in sette mesi non ha fatto nulla e se la prende con le scuole chiudendole”.
Sandra Forte e’ un’insegnante e una madre, in protesta, oggi, in questa doppia veste. “Anche i medici lo hanno detto che il contagio avviene fuori scuola e non dentro – ha sottolineato – La scuola deve essere riaperta, come insegnante so bene che con la didattica a distanza i ragazzi non riescono a mantenere l’attenzione cosi’ come quando siamo in classe”.
Stefano Nicoletti e’ il papa’ di Elisabetta e Anna, 8 e 9 anni. Tutta la famiglia e’ arrivata al presidio. “Noi chiediamo il ritiro del provvedimento – ha spiegato – perche’ lede il diritto allo studio, che viene completamente calpestato dall’ordinanza di De Luca”.
Si consente il campionato ma non le scuole
“Oggi si consente il campionato, a Napoli c’e’ la partita, allo stadio ci sono mille persone – ha aggiunto – e il problema sarebbero le scuole che sono controllate?”. Tra i manifestanti, c’e’ anche una insegnante di Arte e immagini della scuola media Fiorelli.
“Abbiamo sdoppiato le classi – ha fatto sapere – per fare in modo che ci fosse tutta la distanza dovuta tra i ragazzi ai quali viene misurata la temperatura prima di entrare. Sono contraria alla chiusura, la richiesta e’ di riaprire subito”.
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