Conte, prima mea culpa, poi braccio di ferro. “Alcuni provvedimenti non sono stati tempestivi”. Ad ammetterlo è il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervenendo alla Confederazione Nazionale dell’artiginato e della piccola impresa (Cna) attraverso un videomessaggio. La protezione della salute e quella dell'economia vanno di pari passo. Il premier Giuseppe Conte è chiaro nel suo messaggio all'assemblea della Cna. Perché «le prossime settimane si preannunciano molto complesse - sottolinea - Non potremo abbassare la guardia di fronte all'avanzata del virus». «Se non proteggiamo la salute - ricorda il premier - non potremo proteggere nemmeno l'economia». “I mesi passati hanno costituito senza dubbio una prova difficile sia per la nostra comunità che per la nostra economia – ha dichiarato ilp remier -. A causa del ritmo di crescita del contagio, anche questi giorni e le prossime settimane si preannunciano molto complesse. Non potremo in alcun modo abbassare la guardia di fronte all’avanzare del virus, poiché se non proteggiamo la salute dei cittadini non possiamo nemmeno proteggere la salute della nostra economia”.

Poi ha ammesso:

“Siamo consapevoli del fatto che non tutte le misure adottate hanno agito con la tempestività necessaria e che le amministrazioni pubbliche nel loro complesso possono migliorare le loro performance. In particolare nella capacità di aiutare rapidamente, efficacemente e concretamente le imprese”, ha sottolineato il presidente del Consiglio.

Il presidente del Consiglio

Ha poi lanciato un appello per unire le forze “nel segno della reciproca fiducia” per affrontare la crisi e “cambiare l’Italia”. E ancora: “Le porte dell’intero governo sono sempre aperte”, ha detto Conte parlando poi della legge di Bilancio per il prossimo anno, che dovrà affrontare una congiuntura economica ancora molto critica. “Non abbiamo previsto nessuno aumento di imposte. E la fase ancora incerta ci ha portato a rifinanziare un altro ciclo di cassa integrazione e di prorogare le misure per garantire liquidità alle imprese”.

Nel frattempo è in corso la riunione tra Conte e i Capi di delegazione sul nuovo Dpcm

Nella riunione dei capidelegazione con il premier Conte si discute delle misure da assumere per le prossime settimane per contrastare la pandemia da Covid. Tra i temi sul tavolo, la nuova stretta sull'orario di chiusura dei locali pubblici e in particolare dei ristoranti. In discussione ci sarebbe l'ipotesi di una chiusura alle 20 o addirittura alle 18. A dirsi però "contraria a misure drastiche" è la ministra Teresa Bellanova, come confermano fonti di Italia viva, che ha evidenziato le "pesantissime ricadute" che potrebbero in questo caso nuovamente riversarsi sulla filiera agroalimentare, legata alla ristorazione per un valore di circa il 40%. (Gmg/Adnkronos) Leggi anche: Conte accelera sul nuovo Dcpm: ipotesi coprifuoco, l'Italia si blocca alle 18 Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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