Lockdown in Campania, il sindaco di Napoli "spalleggia” De Luca. Torna a farsi sentire il primo cittadino De Magistris.
Mentre il governatore De Luca e alle prese col braccio di ferro con Conte, De ma si da da fare, a suo modo, rilasciando interviste.
L'annuncio
"Credo che dobbiamo andare immediatamente a misure progressivamente più rigide, che non significa necessariamente il lockdown di marzo e aprile, ma contestualmente bisogna immettere liquidità".
Lo ha detto il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, intervenuto a "Ogni mattina" su Tv8, lanciando la proposta di "ripetere la misura che fu efficace a marzo e aprile, quando il Governo diede ai Comuni liquidità che immediatamente arrivò nelle tasche delle persone che non hanno più denaro per vivere.
Su tutte le decisioni che si devono prendere, anche le più rigide, dev'esserci una mano che toglie e un'altra che mette.
Se mettiamo restrizioni e mettiamo in crisi la tenuta sociale, economica e del lavoro, ci vuole una mano che immediatamente dia, in termini di soldi, economia e lavoro.
E si deve trovare un equilibrio innanzitutto nelle parole che in questo momento rischiano di essere detonatori. Circa 10 giorni fa il presidente della Regione Campania annunciò, per poi fare immediatamente marcia indietro e non sappiamo nemmeno per quale motivo, il lockdown regionale e quell'annuncio scatenò il putiferio". (Zca/Adnkronos)
La risposta di Enrico Coscioni
Nel frattempo il Consigliere per la sanita' del presidente della Regione Campania Enrico Coscioni dichiara in merito ai dati e alla situazione regionale: "Certo e' che la nuova ondata epidemica non ci ha trovati impreparati. In Regione Campania, nel volgere di poco tempo, siamo riusciti ad aumentare i posti letto di terapia intensiva, che da 335 sono diventati 630.
Di questi, al momento, 224 sono riservati ai pazienti COVID-19. Con cio' ci riferiamo, ovviamente, a un meccanismo a fisarmonica a favore dell'efficientamento della gestione organizzativa.
Inoltre, abbiamo incrementato in modo sostanziale il numero di ospedali dedicati al COVID, tanto che, attualmente, siamo riusciti ad ottenere 2000 posti di degenza COVID nel pubblico e 600 nel privato accreditato".
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