Aperture localizzate a partire dalla prima e seconda elementare allo scadere dell'ordinanza in Campania. Questo l'obiettivo della Regione Campania per ciò che riguarda l'istruzione e la riapertura della scuole.
"Stiamo lavorando sul da farsi dopo il 14 novembre, quando la proroga della chiusura delle scuole sarà scaduta. In Regione siamo d'accordo sul fatto che la riapertura dovra' iniziare dalla prima e seconda elementare, dai laboratori delle scuole professionali e dagli studenti disabili". Cosi' all' Agenzia Dire Lucia Fortini, assessora alla Scuola della Regione Campania.
Fortini sottolinea anche un altro punto che giorni fa e' stato oggetto di un incontro con i vertici dell'Asl, il presidente dell'associazione nazionale Comuni d'Italia in Campania Carlo Marino, le organizzazioni sindacali e Vincenzo De Luca.
Ovvero la possibilità di passare a riaperture localizzate in Comuni dove il tasso di contagio e' molto basso. Proposta rivendicata anche dall'opposizione in Regione.
"È il secondo nodo dal quale vorremmo ripartire il 14 novembre con la scadenza della proroga - ha spiegato Fortini -. Il problema e' che per realizzare questo programma ci vuole chi si assuma la responsabilita' di apertura nei singoli Comuni, se ne occupano i sindaci? E in base a quale indicatore? Resta anche il fatto che l'Unita' di crisi non e' favorevole a provvedimenti che prevedono disposizioni differenziate". (Fonte: Agenzia Dire)
Nuova ordinanza, De Luca vince ancora: cancelli chiusi in Campania. Il Tar gli dà ragione. Il decreto
Nuova ordinanza De Luca vince ancora. Il Tar dà ragione allo sceriffo salernitano. Con tre decreti appena pubblicati il Tar della CAMPANIA ha respinto le richieste di sospensione dell’ordinanza 89 con la quale il presidente della Regione Vincenzo De Luca ha disposto la chiusura di tutte le scuole (comprese le quelle dell’infanzia) fino al 14 novembre.
Si prosegue, quindi, con la didattica a distanza
Il Tar ha ritenuto di considerare “prevalente” l’interesse pubblico “al contenimento della diffusione del virus, funzionale a garantire il diritto alla salute di tutti”.
“I ricorrenti – scrive il presidente della V sezione – hanno fondato la propria richiesta richiamando il Dpcm 4 novembre che (…) ha comunque fatta salva la didattica in presenza per la scuola dell’infanzia e il primo ciclo di istruzione, finanche per le Regioni attualmente classificate in zona “rossa”, tra le quali non e’, allo stato, compresa la Campania”.
Il Dpcm “non esclude la persistente possibilita’, per le autorita’ sanitarie regionali e locali, di adottare misure piu’ restrittive in presenza di situazioni sopravvenute (non considerate nel Dpcm) o da specificita’ locali.
L’ordinanza numero 89
Trova fondamento anche alla luce “dell’effetto moltiplicatore” generato dai contagi connessi a positivita’ nelle fasce in eta’ scolare e tenuto conto della peculiare densita’ abitativa del territorio regionale e del deficit di personale sanitario in servizio attivo.
Si rileva, inoltre, un aumento dei casi di positivita’ al Covid in ambito scolastico e l’esigenza di “consolidare i risultati di contenimento della pandemia finora conseguiti”. Camera di consiglio fissata in data 4 dicembre per la trattazione collegiale. (Nac/Dip/Dire)
Nel frattempo in attesa della riunione del pomeriggio sul futuro della Campania, diversi Comuni stanno continuando ad auto-lockdarsi.
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